Ferrovie dello Stato, assunzioni e rinnovabili: un piano da 190 miliardi

Ferrovie dello Stato, assunzioni e rinnovabili: un piano da 190 miliardi
Centonovanta miliardi di euro di investimenti in innovazione, digitalizzazione e sostenibilità spalmati su dieci anni. Ascolta: Luna e non solo. L'Europa punta...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Centonovanta miliardi di euro di investimenti in innovazione, digitalizzazione e sostenibilità spalmati su dieci anni.

Un obiettivo ambizioso: il 40% del fabbisogno energetico coperto dall’autoproduzione da fonti rinnovabili.
E poi: circa quarantamila assunzioni previste. Il piano industriale 2022-2031 di Ferrovie dello Stato, presentato in primavera, sta entrando nel vivo. La struttura organizzativa è stata rivista e organizzata in quattro poli di business, ognuno con chiari obiettivi strategici, dedicati a infrastrutture, passeggeri, logistica e urbano.
Omogenei per missione e obiettivi, i quattro poli hanno un ruolo cruciale per sviluppare un sistema di infrastrutture e di mobilità sempre più integrati e sostenibili. Il polo per le infrastrutture, per esempio, deve garantire l’esecuzione degli investimenti, massimizzare le sinergie industriali e definire i ruoli delle diverse infrastrutture.
Il polo focalizzato sui passeggeri si occupa invece di sviluppare una strategia sempre più focalizzata sulle diverse esigenze dei clienti. Altrettanto strategico il polo della logistica, nato allo scopo di consolidare il ruolo di operatore di sistema capace di incentivare il trasporto convenzionale e intermodale sul ferro. Infine il cosiddetto polo “Urbano”, chiamato tra le altre cose a valorizzare il potenziale di rigenerazione urbana del patrimonio immobiliare del gruppo.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia