Taranto, la denuncia di una mamma: «Mia figlia rimasta incinta a 16 anni in un centro minorile»

Taranto, la denuncia di una mamma: «Mia figlia rimasta incinta a 16 anni in un centro minorile»
Una ragazza manduriana di sedici anni, affidata dal Tribunale per i minorenni di Taranto ad un istituto rieducativo della provincia di Bari, sarebbe rimasta incinta durante la...

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Una ragazza manduriana di sedici anni, affidata dal Tribunale per i minorenni di Taranto ad un istituto rieducativo della provincia di Bari, sarebbe rimasta incinta durante la permanenza nel centro. È stata la stessa ragazza a confidarlo alla madre dopo aver pubblicato su Instagram una sua foto che la ritrae insieme ad un giovane con il volto coperto e una mano sulla pancia di lei che presenta un sensibile rigonfiamento. È bastato questo alla madre, oltre alle parole riferite telefonicamente dalla figlia, a convincerla a presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Bari. «È molto strano – afferma la signora – che gli ospiti della comunità, ragazzi e ragazze, possano intrattenere rapporti sessuali senza alcun controllo di chi dirige la struttura». Sempre nella denuncia la donna riferisce fatti narrati dalla figlia relativi ad indefiniti «trattamenti sanitari, probabilmente non autorizzati dalla competente autorità giudiziaria (il tribunale dei minorenni in questo caso, Ndr) e senza che la famiglia fosse messa al corrente». Si parla di prelievi del sangue eseguiti contro la volontà della stessa minorenne, necessari ad accertare lo stato della dichiarata gravidanza.

 

La speranza della donna

L’obiettivo della donna che già in passato ha presentato denunce su presunti maltrattamento e abusi subiti dalle figlie rinchiuse nella stessa struttura, è quello di riappropriarsi del diritto genitoriale e di riavere a casa le figlia lontane da aprile dello scorso anno quando furono fermate all’aeroporto di Bari, in sua compagnia, in procinto di partire per la Romania. In quel periodo il Tribunale per i minori di Taranto aveva emesso un provvedimento di allontanamento dalla famiglia delle due ragazze che avevano abbandonato gli studi dell’obbligo. Una misura sostenuta anche da altri episodi, alcuni di natura penale, che avevano coinvolto l’uomo con cui la donna vive e dal quale aspetta un altro figlio. «Rivoglio le mie bambine, ora più che mai, perché da mamma devo seguire la gravidanza di mia figlia che ha bisogno di me», dichiara la donna che si mostra ben disposta ad un futuro matrimonio con il padre del bambino. «Mia figlia ha terminato le scuole dell’obbligo ed ha anche un lavoro a tempo indeterminato qui a Manduria, per cui, con il nostro sostegno, sarà in grado badare a sé stessa e al suo bambino».

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Quotidiano Di Puglia