Si è spento in ospedale dopo tre giorni di agonia, trascorsi tra la vita e la morte. Con i familiari distrutti dal dolore a pregare invocando un miracolo. Quel miracolo che...
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Il dramma si è consumato proprio nella sera dell’ultimo giorno delle festività natalizie. Il sessantenne era in auto con il figlio e ha parcheggiato regolarmente nei pressi della scuola. È sceso dalla sua vettura e ha aperto la portiera per consentire al figlio di raggiungerlo. Proprio in quel momento è sopraggiunta un’auto che lo ha investito, spazzando via anche la portiera della macchina della vittima.
L’automobilista ha proseguito la sua corsa trascinando per qualche metro lo sfortunato tarantino. Si è fermato e poi ha ripreso la sua corsa, dileguandosi nel giro di pochi secondi. Subito sono scattati i soccorsi e il sessantenne è stato condotto in ospedale dall’équipe di intervento del “118”. Al pronto soccorso, però, le sue condizioni sono apparse subito gravissime. I medici, infatti, gli hanno riscontrato una serie di traumi ed un vasto trauma cranico. Condizioni disperate che hanno spinto i sanitari a temporeggiare, rinunciando anche all’intervento chirurgico. Il paziente è stato monitorato per tre giorni in Rianimazione, nella speranza di un miglioramento. La speranza di tutti, purtroppo, è tramontata ieri sera, poco dopo le 18. Perché il quadro clinico del tarantino è precipitato in maniera irreversibile, sino alla morte.
Una tragedia inaccettabile che colpisce una famiglia, ma che dovrebbe indignare l’intera comunità per le modalità con le quali si è consumata. Da tre giorni, senza sosta, indagano gli uomini della Polizia Locale. Gli investigatori hanno acquisito alcune testimonianze e soprattutto le immagini registrate da diverse telecamere piazzate nella zona. Indizi e prove che alimentano la caccia all’uomo. Con il cerchio che è inesorabilmente destinato a stringersi intorno al “pirata”, fuggito senza prestare soccorso. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia