Ex Ilva, le associazioni dell'indotto: «Stop a oltranza le attività. Bisogna tutelare i crediti»
La sospensione dalle 6 del 18 gennaio
Ex Ilva, le associazioni dell'indotto fermano le attività. Saranno «garantite solo le prestazioni di sicurezza degli impianti». Le associazioni Aigi (a...
Ex Ilva, le associazioni dell'indotto fermano le attività. Saranno «garantite solo le prestazioni di sicurezza degli impianti». Le associazioni Aigi (a cui aderisce l'80% delle imprese dell'indotto ex Ilva), Casartigiani e Confapi Industria annunciano «la sospensione ad oltranza di tutte le attività lavorative svolte dalle proprie associate all'interno dello stabilimento siderurgico di Taranto» a partire dalle ore 6 di domani - 18 gennaio - non avendo avuto rassicurazioni sulla tutela dei crediti vantati nei confronti di Acciaierie d'Italia. Precisano che «per senso di responsabilità verso i lavoratori, la cittadinanza ed il territorio», saranno garantite «esclusivamente le prestazioni attinenti la sicurezza degli impianti».
Fino a quando?
La ripresa "delle prestazioni - spiegano inoltre Aigi, Casartigiani e Confapi Industria - potrà essere presa in considerazione esclusivamente a fronte della messa in sicurezza di tutti i crediti maturati al 31 dicembre 2023 e dell'istituzione di un tavolo permanente sul futuro dello stabilimento e sulle sorti dell'economia dell'intera città". Le tre associazioni rilevano che "la trattativa socio pubblico-socio privato si è avviata verso un nulla di fatto" ed "è quasi certo il ricorso all' amministrazione straordinaria come strumento alternativo al mancato accordo tra i soci". Allo stato attuale, riferiscono, "ammontano a 120 milioni i crediti che le imprese vantano nei confronti di AdI per fatture emesse e non incassate al 31 dicembre scorso, crediti che sarebbero resi carta straccia dalla procedura di amministrazione straordinaria come avvenne nel 2015 quando l'indotto perse 150 milioni a fronte del medesimo provvedimento". L'ulteriore mobilitazione, concludono si rende necessaria, in quanto "sono risultati vani i tentativi di interlocuzione con il Governo e le reiterate richieste di istituire un tavolo permanente su ex Ilva che potesse mettere in sicurezza il credito e la stessa sopravvivenza delle imprese dell'indotto oltre il futuro in chiave green dello stabilimento e l'economia della intera provincia di Taranto".