La malavita locale in una web serie autoprodotta: è boom di visioni

La malavita locale in una web serie autoprodotta: è boom di visioni
Nella lunga lista di nuove web serie, ce n'è una che sta facendo alzare il livello di interesse, soprattutto tra i giovani. Si tratta di una miniserie di quattro...

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Nella lunga lista di nuove web serie, ce n'è una che sta facendo alzare il livello di interesse, soprattutto tra i giovani. Si tratta di una miniserie di quattro puntate della durata di 15 minuti ciascuna che, finora, è stata visionata da ottomila persone. Può essere seguita sul canale You Tube dedicato. S'intitola DC Il Marchiò, dove DC è l'acronimo di Don Cenzino. La trama è stata scritta a quattro mani da Graziano Moro ed Ezio Piccolo.

Il primo n'è anche produttore e regista. L'altro è interprete del protagonista principale. Complessivamente, si avvicendano sulla scena 26 attori, tutti non professionisti, e 20 interpreti di vari ruoli.
La serie si sviluppa in luoghi del territorio ginosino, quasi a voler dare un marchio delle proprie radici. è stata costruita come un reality legal show; ossia, incentrato su argomenti basati sulla realtà che hanno a che fare con la legge, polizia e criminalità.
 

In sostanza, è una sitcom, con un format solido e ben strutturato. La narrazione avanza di puntata in puntata e ruota attorno a una domanda: chi è Don Cenzino? Un delinquente, ovviamente, che, evaso rocambolescamente dal carcere di Taranto, interagisce con altri personaggi similari, compresi corrotti e traditori, in quello che vuole essere uno spaccato giornaliero di quell'ambiente di vita. Quindi, vendetta verso gli infami e riprendersi la gestione del territorio. Per raggiungere l'obiettivo, Don Cenzino dovrà combattere e contrastare il potentato Don Vito, che, in lista libera, è il nemico che gli ha ripulito' di ingente somma di denaro, peraltro, frutto di una rapina. Si dirà: questa non è proprio una storia cinematografica inedita, una novità, ma carne trita e ritrita. Forse. Di certo, è una produzione che potrebbe conquistare anche i fruitori più esigenti. Alza l'asticella della serialità italiana, elevando una meta narrazione mista tra trash e satira, che, per certi versi, rilancia contenuto e personaggi del riuscitissimo film Sono Cavoli Amari', prodotto nel 2011 sempre da Graziano Moro e da lui artisticamente e tecnicamente diretto.
R.C.
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Quotidiano Di Puglia