Guerra agli sporcaccioni, fra multe e denunce penali: 1.300 verbali in 16 mesi

Guerra agli sporcaccioni, fra multe e denunce penali: 1.300 verbali in 16 mesi
Stangate per le tasche degli incivili. Sedici mesi di videosorveglianza, da gennaio 2018 al 21 maggio scorso, attraverso sette telecamere posizionate sul territorio di Taranto,...

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Stangate per le tasche degli incivili. Sedici mesi di videosorveglianza, da gennaio 2018 al 21 maggio scorso, attraverso sette telecamere posizionate sul territorio di Taranto, per un totale di 1320 verbali amministrativi contestati ai cittadini che hanno infranto le regole in materia di rifiuti, dal conferimento fuori orario a quello dell'abbandono soprattutto di ingombranti e di materiali pericolosi come la vernice.

Quasi tre violazioni al giorno. Con multe che vanno da 50 a 500 euro, quando non diventano reati anche di natura penale. Sono questi alcuni dei dati più significativi contenuti nella relazione che la polizia ambientale del comando dei vigili urbani di Taranto ha consegnato al sindaco Rinaldo Melucci, nel corso della conferenza stampa nella caserma di via Acton alla presenza del comandante Michele Matichecchia e dell'assessore alla polizia locale Gianni Cataldino.

Le violazioni dell'ordinanza sindacale sul conferimento dei rifiuti (14/2017) sono state 1161, e in questi casi la sanzione prevista è di 50 euro. Per l'abbandono di ingombranti e di materiali pericolosi per l'ambiente e per la salute, l'ordinanza 15/2017 prevede una multa di 500 euro: sono stati 93 i verbali amministrativi che la polizia ambientale di Taranto ha contestato in questo periodo di contrasto al degrado, che non risparmia nessuna zona della città.

Ma se ad abbandonare i rifiuti sono le attività produttive, alla multa di 500 euro si aggiunge anche una denuncia. E dalle immagini mostrate durante l'incontro, raccolte proprio dalle telecamere di videosorveglianza, il quadro che emerge è di una totale mancanza di rispetto dell'ambiente e del decoro urbano, oltre che di senso civico.
Così si vede apparire un grosso furgone bianco che parcheggia in prossimità dei cassonetti: la persona a bordo apre il retro dal quale tira fuori di tutto, dai mobili ai materiali inerti, e dopo averli lasciati accatastati sulla strada riparte a tutta velocità. Per sua sfortuna però le telecamere hanno ripreso l'intera sequenza, compresa la targa del mezzo che ha permesso alla polizia municipale di individuarlo e di risalire al proprietario, al quale è arrivata una multa salatissima e una denuncia penale.
Non potevano mancare in questa carrellata della vergogna le immagini dei tre ruote che scaricano materassi, sanitari, ante di legno. C'è addirittura un camion che abbandona sul verde pubblico sacchi neri e parti di arredi.

Il numero di telecamere dovrebbe aumentare nel tempo, sia in chiave deterrente che repressiva, ma quello che emerge dal video di pochi minuti è il disprezzo per il territorio.
Ciò che avviene in prevalenza nelle ore notturne è la combustione di rifiuti urbani speciali e non (fenomeno che si è ripetuto anche in zone non controllate da telecamere come nei quartieri Tamburi, Paolo VI e Talsano, dove è stato ritrovato amianto bruciato), l'abbandono e lo smaltimento illecito di rifiuti speciali provenienti da attività industriale e commerciale (in 12 casi gli agenti sono intervenuti per eliminare manufatti in amianto). Grazie alle telecamere sono state riscontrate 62 violazioni del regolamento del verde pubblico e privato.

Conti alla mano, con questa operazione potrebbero finire nelle casse del Comune di Taranto oltre 100 mila euro. I sopralluoghi effettuati dagli agenti della polizia ambientale di Taranto, a seguito di segnalazioni dei cittadini, sono stati 187 e per la maggior parte riguardavano la pulizia e la bonifica dei terreni e l'abbandono dei rifiuti.

Infine, le deiezioni canine, altra nota dolente: le strade ne sono piene, perché abbonda l'inciviltà dei padroni, e sono ancora pochi quelli che le raccolgono e conferiscono correttamente. Anche in questo caso quanto mai vigilanza e azione sanzionatoria anche se più complicata, nonostante le telecamere, perché né cani né padroni hanno la targa. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia