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L’amministrazione comunale di Taranto è alle prese con una delicata e difficile gatta da pelare, ma, al netto della compassione umana, dovrà essere irremovibile per affermare il principio di legalità. È in corso, infatti, un vero e proprio braccio di ferro tra il Comune di Taranto e quattro anziani che occupano abusivamente un immobile di proprietà dell’ente civico che si trova al quartiere Salinella. Si tratta dell’ex scuola “Montessori” che, grazie al progetto cofinanziato con il Fondo europeo di sviluppo regionale P.O. Fers Regione Puglia 2007-2013 “Investiamo nel vostro futuro”, era stato adibito a casa alloggio e centro diurno per anziani.
L'obiettivo
Si pensa ora, scaduto il progetto, alla realizzazione di un Centro di accoglienza per bambini oncologici. All’epoca, la gestione della struttura venne stata affidata ad una cooperativa che ha operato fino alla scadenza del progetto che risale allo scorso mese di novembre, quando nella casa alloggio erano ospitate otto persone. Prima della scadenza quattro di queste hanno trovato sistemazione altrove, non essendoci più le condizioni per restare in quel luogo, mentre altre quattro sono rimaste lì, poiché di andare via non ne vogliono sapere. “Quotidiano” ha parlato della questione con l’assessore ai Servizi sociali Gabriella Ficocelli che sta cercando di risolvere la questione. «L’amministrazione Melucci - ha detto - è ferma nella volontà di assicurare ai quattro anziani la massima attenzione per una sistemazione, anche più dignitosa di quella nella quale si trovano adesso.
Il nodo
Ficocelli ha poi precisato che «all’epoca del progetto, benché autosufficienti, risultavano privi di una rete familiare che potesse dare loro un sostegno» e che si tratta di persone che, comunque, «hanno le loro pensioni e che quindi avrebbero potuto anche contribuire alle spese». Il progetto prevedeva la compartecipazione degli utenti. «Questi, però, - ha ricordato l’assessore - a volte pagavano, a volte non pagavano. Diciamo, quindi, che è una morosità che si è protratta nel tempo. È vero che sono anziani, e per questo stanno ancora lì, ma alla fine il rispetto della legalità vale per tutte le età».
Per Ficocelli la situazione è critica: «Quando siamo stati lì, abbiamo visto che uno di loro aveva una candela accesa sul tavolo, senza un bicchiere o altro. Si sarebbe potuto scatenare un inferno. Noi una sistemazione nell’emergenza di quella sera l’avevamo già trovata, uno di loro lo abbiamo accompagnato in una struttura protetta, ma il giorno dopo è ritornato nella casa alloggio. Altre soluzioni verranno prospettate nei prossimi giorni, anche se lo abbiamo già fatto con uno dei loro avvocati quando è venuto a parlare in ufficio con la dirigente e tutte le psicologhe che sono intervenute. A noi sta a cuore la loro sicurezza, lì ormai, da soli non possono stare, prima c’era un progetto, c’erano gli operatori, c’era il medico, le assistenti sociali, le psicologhe. Se dovesse accadere qualcosa a pagarne le conseguenze sarebbe il sindaco. Insomma, la loro sicurezza è anche la nostra».
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Quotidiano Di Puglia