Centro di accoglienza sotto sfratto, quattro anziani lo occupano

Centro di accoglienza sotto sfratto, quattro anziani lo occupano
di Paola CASELLA
4 Minuti di Lettura
Sabato 4 Marzo 2023, 22:13

L’amministrazione comunale di Taranto è alle prese con una delicata e difficile gatta da pelare, ma, al netto della compassione umana, dovrà essere irremovibile per affermare il principio di legalità. È in corso, infatti, un vero e proprio braccio di ferro tra il Comune di Taranto e quattro anziani che occupano abusivamente un immobile di proprietà dell’ente civico che si trova al quartiere Salinella. Si tratta dell’ex scuola “Montessori” che, grazie al progetto cofinanziato con il Fondo europeo di sviluppo regionale P.O. Fers Regione Puglia 2007-2013 “Investiamo nel vostro futuro”, era stato adibito a casa alloggio e centro diurno per anziani. 

L'obiettivo

Si pensa ora, scaduto il progetto, alla realizzazione di un Centro di accoglienza per bambini oncologici. All’epoca, la gestione della struttura venne stata affidata ad una cooperativa che ha operato fino alla scadenza del progetto che risale allo scorso mese di novembre, quando nella casa alloggio erano ospitate otto persone. Prima della scadenza quattro di queste hanno trovato sistemazione altrove, non essendoci più le condizioni per restare in quel luogo, mentre altre quattro sono rimaste lì, poiché di andare via non ne vogliono sapere. “Quotidiano” ha parlato della questione con l’assessore ai Servizi sociali Gabriella Ficocelli che sta cercando di risolvere la questione. «L’amministrazione Melucci - ha detto - è ferma nella volontà di assicurare ai quattro anziani la massima attenzione per una sistemazione, anche più dignitosa di quella nella quale si trovano adesso.

I Servizi sociali, già da prima che scadesse il progetto, li hanno contattati più volte per evidenziare che, a scadenza di progetto, si sarebbe dovuta trovare una soluzione diversa per loro. Già all’epoca, io ancora non mi ero insediata, non si sono dimostrati collaborativi, hanno fatto intervenire i loro avvocati per rimanere nella casa alloggio». L’assessore ha ricordato poi che, a seguito della scadenza del progetto, ad certo punto è andata via la corrente elettrica per due giorni. «Sono intervenuta anche io - ha detto - per convincerli del fatto che quella non era più la soluzione ideale per loro, dovevano trovarsi un’altra sistemazione, abbiamo detto loro che li avremmo aiutati in qualsiasi modo: o trovando una sistemazione con un privato, e noi avremmo contribuito alle spese di un possibile affitto, oppure in strutture protette o in altro alloggio che potrebbe ospitarli». 

Il nodo

Ficocelli ha poi precisato che «all’epoca del progetto, benché autosufficienti, risultavano privi di una rete familiare che potesse dare loro un sostegno» e che si tratta di persone che, comunque, «hanno le loro pensioni e che quindi avrebbero potuto anche contribuire alle spese». Il progetto prevedeva la compartecipazione degli utenti. «Questi, però, - ha ricordato l’assessore - a volte pagavano, a volte non pagavano. Diciamo, quindi, che è una morosità che si è protratta nel tempo. È vero che sono anziani, e per questo stanno ancora lì, ma alla fine il rispetto della legalità vale per tutte le età». 
Per Ficocelli la situazione è critica: «Quando siamo stati lì, abbiamo visto che uno di loro aveva una candela accesa sul tavolo, senza un bicchiere o altro. Si sarebbe potuto scatenare un inferno. Noi una sistemazione nell’emergenza di quella sera l’avevamo già trovata, uno di loro lo abbiamo accompagnato in una struttura protetta, ma il giorno dopo è ritornato nella casa alloggio. Altre soluzioni verranno prospettate nei prossimi giorni, anche se lo abbiamo già fatto con uno dei loro avvocati quando è venuto a parlare in ufficio con la dirigente e tutte le psicologhe che sono intervenute. A noi sta a cuore la loro sicurezza, lì ormai, da soli non possono stare, prima c’era un progetto, c’erano gli operatori, c’era il medico, le assistenti sociali, le psicologhe. Se dovesse accadere qualcosa a pagarne le conseguenze sarebbe il sindaco. Insomma, la loro sicurezza è anche la nostra».
[RIPRODUZ-RIS]© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA