OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Una situazione sempre più difficile. Nonostante l'esperienza di Iachini, la caduta libera del Bari sembra non conoscere ostacoli. Anzi, analizzando i numeri: Iachini- a confronto con Mignani e Marino- è riuscito a fare peggio nelle prime sei partite delle rispettive gestioni. Quella che sembrava una scossa contro Lecco e Feralpisalò, si è trasformata nella solita mancanza di cattiveria, personalità e pericolosità offensiva. Il Bari è un encefalogramma piatto e non c'è alcun tipo di reazione, tranne quando la squadra è sotto e prova in qualche modo a recuperare.
I numeri, però, certificano una situazione quasi horror. Iachini nelle sue prime sei partite ha racimolato soltanto sette punti, frutto dei due successi interni contro Lecco e Feralpisalò e il pari- sempre al San Nicola- con lo Spezia.
L'illusione e la delusione
Anche lo stesso Marino ha raccolto otto punti, frutto di due vittorie, due pareggi e due sconfitte. Paradossalmente, nonostante il super inizio con Iachini, poi l'effetto sembra essersi clamorosamente spento e la squadra sembra sempre più in difficoltà. Lo testimoni la media punti, che è esattamente quella con cui Mignani è stato esonerato dopo la trasferta contro la Reggiana. Marino, invece, quando è stato esonerato aveva una media punti di 1.2: 15 punti in 14 partite con Marino. Insomma, in questo momento Iachini è quello che sta facendo peggio.
A questo punto, però, viene facile chiedersi: non è che il problema non risieda in panchina? È una provocazione, ovviamente perchè è chiaro che i limiti a questo punto siano strutturali nella rosa del Bari. Non c'è allenatore che tenga di fronte a delle cose che non funzionano nella costruzione della squadra. A colpire è anche come i tre allenatori siano tutti diversi tra loro nel modo di intendere il calcio: Mignani che gioca con il trequartista, Marino con gli esterni d'attacco e Iachini con la difesa a tre. Tutti hanno provato prima ad adattare il loro credo alla squadra e poi la squadra al loro credo, ma il risultato è stato sempre lo stesso: non è andata bene. La squadra non ha mai avuto un'identità, non ha mai costruito qualcosa di diverso e soprattutto non ha mai mostrato un vero e proprio carattere.
È ciò che contestano i tifosi in queste ultime settimane. Si può perdere, ma con un atteggiamento diverso. Ora, però, non c'è da badare troppo all'estetica, ai numeri o ai moduli ma c'è per il Bari il disperato bisogno di tornare a fare punti. E in questo momento più che mai la mano di Iachini servirà per dare una scossa: ci riuscirà il terzo allenatore di questa squadra? Intanto ora il calendario non aiuta. I biancorossi dovranno affrontare squadre che sono tutte sopra in classifica e questo è l'aspetto che più preoccupa in un finale di stagione che tutti sperano non si trasformi in un incubo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia