Teatro: Tebe, l’Odin, l’archivio “vivente” da oggi ai Cantieri Koreja

Teatro: Tebe, l’Odin, l’archivio “vivente” da oggi ai Cantieri Koreja
La leggenda di Edipo, che offrì la materia ai più grandi autori greci che ne trassero capolavori sempiterni (su tutti l’“Edipo Re” di Sofocle),...

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La leggenda di Edipo, che offrì la materia ai più grandi autori greci che ne trassero capolavori sempiterni (su tutti l’“Edipo Re” di Sofocle), è forse la più tragica del teatro universale: il figlio inconsapevole che uccide il padre e sposa la madre generando nuovi figli. E proprio ispirandosi ad alcune parti del ciclo edipico il grande Eugenio Barba chiude la sessantennale straordinaria avventura dell’Odin Teatret, da lui fondato nel 1964 a Oslo, in Norvegia, prima di spostare definitivamente la residenza della compagnia a Holstebro, in Danimarca. E per farlo ha scelto la sua terra, il Salento. Saranno infatti i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce (luogo da lui sempre prediletto) ad ospitare l’ultimo suo spettacolo, “Tebe, al tempo della febbre gialla”, in programma da oggi a dopodomani con inizio alle 20.45 (biglietti disponibili su Vivaticket e al botteghino). In scena Kai Bredholt, Roberta Carreri, Donald Kitt, Iben Nagel Rasmussen e Julia Varley. 

Il Living Archive Floating Islands nell'ex Convitto Palmieri

Non basta, però, perché Barba (86 anni il prossimo 29 ottobre) ha anche donato la sua biblioteca personale - comprendente pure le testimonianze dell’attività dell’Odin e del Terzo Teatro - alla Regione Puglia che custodirà con il Polo Biblio Museale di Lecce questo prezioso “Living Archive Floating Islands” negli spazi dell’ex Convitto Palmieri a partire dal prossimo 13 ottobre. Sarà un archivio-mostra-installazione interattivo che ospiterà e consentirà lo studio di centinaia di materiali e strutture: libri, documenti, video, film, set e oggetti inseriti in una cornice ludica fantasiosa. 

In attesa dell’apertura della mostra, il 10, 11, e 12 ottobre tre attrici dell’Odin, Iben Nagel Rasmussen, Else Marie Ludvik e Julia Varley, faranno sempre ai Koreja tre dimostrazioni di lavoro intitolate rispettivamente “Bianca come il gelsomino”, “I miei bambini di scena” e “Il tappeto volante”.

Lo spettacolo ai Cantieri Koreja

Si parte dunque oggi con lo spettacolo ai Cantieri Koreja, la cui trama è ambientata il giorno dopo la fine della battaglia tra i suoi due figli per il dominio di Tebe. La ribelle Antigone è stata punita per aver profanato la legge della città e le famiglie seppelliscono i loro morti. Creonte e Tiresia ordiscono la pace ma la Sfinge e la peste sono in agguato.

«A volte - racconta Eugenio Barba - ho la sensazione che un sottile muro di aria separi il mondo in cui mi muovo da un mondo che mi sta accanto. Uno spasmo della memoria o un cambio di coscienza mi trasportano inaspettatamente in un’altra realtà. Basta un nome, un’immagine, un suono. Il sottile muro si dissolve e io scivolo nel mondo che costeggia quello in cui mi muovo. Lì figure note e ignote si avvicinano e mi raccontano storie che conosco bene rivelando, però, dettagli segreti o fornendo spiegazioni impensate. Insinuano nelle mie mani un’elemosina inaspettata: frammenti di una conoscenza rinnovata. Questa dissociazione mi accompagna da quando avevo nove anni e vidi morire mio padre. Questa realtà parallela è pronta ad accogliermi per confortarmi o esaltarmi. Il mio mestiere di regista ha dato una giustificazione a questa ubiquità». 

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Quotidiano Di Puglia