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È quasi tutto pronto a Bari per il corteo storico di San Nicola. In questi giorni si stanno provando gli ultimi dettagli e ieri mattina è partito il montaggio del grande palco in piazza Libertà. Tra le cose ancora da definire quello che Elisa Barucchieri definisce «qualcosa che non è stato fatto, e che non sappiamo ancora se riusciremo a fare». Un lavoro di squadra, in cui tutti non si sono risparmiati e, come sottolinea il direttore artistico, il bitontino Raffaello Fusaro, fatto sfruttando ogni minuto a disposizione.
«Abbiamo avuto poco tempo a disposizione, ma non ci siamo risparmiati – sottolinea Fusaro -, lavorando durante i weekend, durante le nottate, durante questi ponti.
I dettagli
Nel ribadire che non si tratta di «una processione quaresimale, né una sfilata in maschera», Fusaro sulle novità del corteo di quest’anno e sull’impronta da lui data a questo evento, sottolinea: «Sono grato a tutti i registi precedenti che hanno segnato una strada, ognuno con un proprio gusto e una propria visione. Non ho modificato nulla, ma ho voluto dare il mio contributo attraverso il mio sguardo. Non sarà un mio San Nicola, ma un nostro. Io ho cercato solo di dare una guida e una direzione alla realizzazione dei vari momenti, una compattezza al corteo, e spero di dare la mia visione poetica nella firma finale che sarà lo show fuori dalla Basilica». I tre quadri previsti sono “I ragazzi cretesi” sulla vicenda dei tre ragazzi salvati dal mare in burrasca dal Santo; “Le tre fanciulle” che rappresentano la generosità di San Nicola; e “Il quadro della pace” che racconta la fondazione del culto nicolaiano.
A fare da cornice e integrarsi nello spettacolo la danza aerea di Res Extensa: «Ci sarà una grande statua del Santo, un po’ scarnificato, perché deve simbolicamente essere vestito da noi, dalle nostre azioni e da tutto ciò che San Nicola da sempre continua a dirci e che dovremmo ascoltare di più, mentre in piazza ci sarà il vero spettacolo partendo dal saluto alla caravella». Tra i partecipanti i ragazzi del liceo coreutico, ma anche una bambina figlia dell’incontro a Bari tra Italia e Russia, e due danzatori scappati dalla guerra, uno da Kiev e l’altro da Israele. Lo spettacolo sarà accessibile ai disabili, in quanto sarà raccontato ai non vedenti e narrato in lingua dei segni per i non udenti. Ad organizzare questa edizione l’Ati Doc Servizi, Pooya srl e Password. L’appuntamento è per martedì 7 maggio, con la partenza alle 20.30 dal Castello Svevo (piazza Federico II di Svevia).
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