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Doppio appuntamento per il grande ritorno di Riccardo Muti al Petruzzelli di Bari per la Stagione Concertistica 2022. Oggi e domani, sempre alle 20.30, il pubblico potrà infatti rivedere il “re” della bacchetta sul podio dell’“Orchestra Giovanile Luigi Cherubini”, da lui fondata nel 2004 e formata da giovani strumentisti, tutti sotto i trent’anni e provenienti da ogni regione italiana.
Il programma
In programma la Sinfonia “Roma” in Do maggiore op.37 di Georges Bizet, “Il lago incantato”, poema sinfonico op.62 di Anatolij Ljadov, e “Les Préludes”, poema sinfonico n.3 da Alphonse de Lamartine, S.97 di Franz Liszt. Lo stesso programma con cui Muti e la “Cherubini” hanno concluso trionfalmente l’altra sera la 33esima edizione del “Ravenna Festival, “Tra la carne e il cielo”, dedicata al centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini. Al termine dell’esecuzione il Maestro ha voluto raccontare un significativo aneddoto su “Les Préludes”, il cui ultimo movimento (Andante maestoso) era utilizzato dai nazisti per celebrare le loro vittorie belliche.
L'orchestra
La “Cherubini”, peraltro, era stata la prima Orchestra europea di prestigio internazionale ad esibirsi al Petruzzelli a maggio 2021, dopo il periodo di chiusura al pubblico determinato dall’emergenza sanitaria. Tre concerti indimenticabili per gli spettatori pugliesi, di grande intensità artistica ed emozionale, aperti dal discorso di Muti che sottolineò ancora una volta l’importanza e la potenza della musica nei momenti più difficili della storia.
L’Orchestra “Cherubini” ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi, attivo in ambito europeo per sottolineare, insieme a una forte identità nazionale, la propria inclinazione a una visione europea della musica e della cultura. In questi anni, sotto la direzione di Muti, si è cimentata con un repertorio che spazia dal Barocco al Novecento, alternando ai concerti in moltissime città italiane importanti tournée in Europa e nel mondo nel corso delle quali è stata protagonista, tra gli altri, nei teatri di Vienna, Parigi, Mosca, Salisburgo, San Pietroburgo, Madrid, Barcellona, Buenos Aires e Tokyo.
Cittadino del mondo, come solo un grande artista può essere, Muti non ha però mai dimenticato le proprie radici pugliesi, gli anni della fanciullezza e dell’adolescenza trascorsi a Molfetta, la “sua” città molto più di Napoli, dove la madre decise di farlo nascere. Da dodici anni è direttore della Chicago Symphony Orchestra, il cui incarico terminerà nel giugno 2023 con l’esecuzione della “Missa Solemnis” di Beethoven.
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Quotidiano Di Puglia