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La famiglia è uscita dall'aula
Ascoltare le dichiarazioni spontanee di Alessandro Impagnatiello era «troppo pesante» per la sorella Chiara Tramontano e il papà Franco, che sono usciti dall'aula quando il barman ha iniziato a parlare. Lo ha fatto sapere l'avvocato Giovanni Cacciapuoti che assiste la famiglia di Giulia, la 29enne uccisa dal fidanzato quando era incinta di 7 mesi del loro figlio Thiago. «Le dichiarazioni di Impagnatiello giungono in un momento processuale incipiente. Non può essere soggetto a domande - ha ricordato il legale - e quindi ha il pieno diritto e la libertà di poter proferire quello che ritiene più opportuno nella tutela di quella che è sua posizione giuridica». Le scuse del barman, ha sottolineato, «sopraggiungono a distanza di sette mesi». «Il signor Impagnatiello non si è reso responsabile un gesto estemporaneo, ma ha propinato per mesi veleno topicida alla compagna e al proprio figlio. Questa è una cosa che addolora immensamente, sarebbe stato già difficilmente digeribile e inconcepibile se fosse stato frutto di una reazione spontanea spropositata. Le carte dicono cose diverse» ha aggiunto. Nel corso del processo «vedremo se questa propalazione è genuina e compatibile con tutto quello che verrà fuori».