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Il 15 gennaio è la data indicata dal commissario Domenico Arcuri per l'avvio della campagna di vaccinazione di massa anti Covid che, in primissima battuta, coinvolgerà circa 105mila pugliesi, tra questi 83mila professionisti della sanità e 22mila ospiti e dipendenti delle Rsa. Ieri le Regioni hanno consegnato al commissario Domenico Arcuri i dati, nei 105mila rientrano tutti i dipendenti degli ospedali e delle Asl, compresi i dipendenti amministrativi, Sanitàservice e personale esterno; ospiti e collaboratori delle Rsa; medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Quindi, considerando che sarà necessario un richiamo, le dosi che verranno consegnate saranno circa 200mila.
Sono, invece, 11 gli ospedali individuati per lo stoccaggio delle dosi che dovrebbero essere consegnati dalle aziende produttrici nella seconda metà di gennaio, si tratta di strutture idonee a conservare a meno 80 gradi il farmaco Pfizer. Il Policlinico di Bari, che ha cinque frigoriferi che raggiungono quelle temperature, potrebbe essere scelto come centro hub. Solamente in una seconda fase inizierà la vaccinazione per gli anziani e si partirà dagli ultra 80enni: in tutto circa 255mila residenti, sarà il primo vero stress test perché bisognerà allestire i punti vaccino esterni agli ospedali e convocare coloro che avranno, nel frattempo, accettato di sottoporsi alla profilassi. Il vaccino, infatti, sarà effettuato sempre su base volontaria. Il governo per la somministrazione di queste prime dosi non metterà a disposizione personale in più rispetto al bando che è partito qualche giorno fa ma che, secondo le Regioni, non darà una sufficiente disponibilità di personale.
Bando criticato anche dal sindacato degli infermieri italiani Nursing Up: «Un piano strategico fallace che non ha né capo e né coda.
«La campagna vaccinale inizierà lentamente, a gennaio, in modo quasi dimostrativo, come sta accadendo in Inghilterra. Poi si aumenterà man mano, con l'arrivo di altre dosi, e si continuerà sicuramente oltre l'estate, probabilmente anche durante», ha spiegato ieri Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, durante il seminario nazionale di Farmacoepidemiologia «La valutazione dell'Uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia», organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità.
Complessivamente, sono circa 11 milioni le dosi di vaccino anti-Covid che dovrebbero arrivare in Italia nel primo trimestre del 2021 e serviranno a vaccinare le categorie individuate come prioritarie nella fase iniziale della campagna di immunizzazione. Tra queste, gli operatori e lavoratori sanitari e socio-sanitari (1.404.037 persone), il personale e gli ospiti delle Rsa (570.287) e gli anziani over ottant'anni (4.442.048). In Puglia, quindi, coloro che potranno sottoporsi alla profilassi nelle prime due fasi sono circa 305mila persone: 35mila operatori sanitari, 10mila ospiti delle Rsa, 4mila collaboratori delle strutture private e circa 255mila anziani da 80 anni in su. Le prime due aziende farmaceutiche che forniranno i vaccini all'Italia sono Pfizer-Biontech e Moderna. Queste due aziende nel primo trimestre 2021 dovrebbero fornire all'Italia da contratto rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1.346.000 dosi. La Pfizer ha già ottenuto il via libera dell'autorità statunitense per i farmaci Fda per il proprio vaccino ed il via libera dell'autorità europea per i medicinali Ema dovrebbe arrivare nella riunione fissata per il 29 dicembre. L'ok al vaccino Moderna dovrebbe invece arrivare dalla Fda nella riunione in programma per il 17 dicembre e, a seguire, l'Ema dovrebbe dare la propria autorizzazione nell'incontro annunciato per il 12 gennaio. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia