In arrivo la stangata di Natale: regali e cenoni salatissimi e il commercio soffre

Consumatori: scarsa capacità di spesa. Circa 204 euro in meno a famiglia secondo le stime

In arrivo la stangata di Natale: regali e cenoni salatissimi e il commercio soffre
È in arrivo la stangata di Natale. Le feste quest’anno per i pugliesi, e gli italiani più in generale, saranno salate: 1,4 miliardi di euro in più...

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È in arrivo la stangata di Natale. Le feste quest’anno per i pugliesi, e gli italiani più in generale, saranno salate: 1,4 miliardi di euro in più secondo le stime dei consumatori rispetto ai consumi del periodo natalizio pre covid.


Ad incidere sulle spese non saranno gli acquisti pazzi, regali hi tech o di ultima generazione, ma l’effetto cascata che deriva dall’aumento dei prezzi delle materie prime: a cominciare dalle bollette di luce e gas passando per l’aumento della benzina. Un allarme che si porta dietro il conseguente taglio dei consumi (stimato in Italia in 5,3 miliardi) con il rischio di rallentare la ripresa economica. 

Il Natale 2021 sarà salatissimo


Che Natale sarà dunque quello del 2021? «All’insegna del risparmio a tutti costi», spiega Cristian Marchello, responsabile Codacons Lecce. Le famiglie d’altronde avranno una minore capacità di spesa: 204 euro in meno a famiglia secondo le stime dell’associazione dei consumatori. Scenderanno i consumi legati alla festività, dai regali agli addobbi, ma anche per i generi alimentari e i viaggi - che timidamente riprendono grazie alla campagna vaccinale anti covid. Un periodo nero per l’economia in un momento in cui la ripresa è d’obbligo dopo due lunghi anni segnati dalla pandemia.
«Questa purtroppo è una tendenza che va avanti da qualche mese - spiega l’avvocato Marchello - a causa dell’aumento delle materie prime. Ma gli studi nazionali di Codacons indicano tuttavia il Natale come il periodo in cui la stangata si tradurrà in aumenti consistenti» e minor potere di acquisto «che si ripercuoterà inevitabilmente sui consumi. A rimetterci saranno soprattutto i commercianti - aggiunge l’avvocato - che incasseranno meno» in una sorta di circolo vizioso che ingesserà il mercato. Difficile uscirne: per il legale l’unica soluzione per tenere a bada gli aumenti delle materie prime è quello di «guardare a soluzioni strutturali e a lungo termine». Tradotto: ridurre la dipendenza del Paese dai fornitori di materie prime e «accelerare il passaggio alle energie rinnovabili» affinché le bollette delle famiglie possano pesare meno nell’economia domestica. Fino ad ora «si è andati avanti solo con soluzioni tampone», ma ora si deve guardare avanti per evitare l’effetto domino su tutto il mercato. 
I rincari dunque riguarderanno una serie di voci di spesa. Secondo le stime nazionali la spesa alimentare - tra cenone, pranzo di Natale e Capodanno - registreranno un aumento del +4% rispetto al 2019. Sale a +5% la spesa per regali e addobbi per la casa: maggiori costi di trasporto e aumento delle materie prime per componentistica fanno il resto. E anche spostarsi sarà più caro: la stima prevede un aumento legato alle vacanze tra il Natale e l’Epifania del 7%. 
«L’effetto è catastrofico - tuona Salvatore Sanghez, direttore regionale Confesercenti Puglia - e a questo si deve aggiungere l’incertezza sul futuro che non spinge i consumatori a spendere». Piuttosto si cerca di risparmiare. «Quello di quest’anno sarà un Natale davvero difficile - aggiunge - più di quello dello scorso anno in piena pandemia che ha comunque portato percentuali positive in termini di spesa». Per superare questa crisi economia «ci vuole un’inversione di tendenza: bloccare l’aumento delle materie prima a livello europeo - spiega Sanghez - E, per quanto riguarda la Puglia produttrice di energia, trovare un modo per ottenere dei vantaggi e diminuire i costi».


Sulle stessa linea anche Antonio Pinto, Confconsumatori Puglia: «I dati parlano chiaro: il numero delle famiglie in difficoltà a causa del covid è in aumento», e se questo non bastasse gli aumenti dei prezzi, anche in vista del Natale, rischia di «diminuire ulteriormente la capacità di spesa dei consumatori. Anche perché - aggiunge - aumenta la propensione al risparmio proprio per paura di ritrovarsi nuovamente in difficoltà. Molti acquisti vengono rimandati, c’è molta propensione alla cautela». A maggior ragione davanti a costi che non tutti possono più permettersi.
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Quotidiano Di Puglia