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La spiaggia è «scarsa» e per questo le concessioni balneari vanno disapplicate. La sentenza del Consiglio di Stato conferma la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno, obbligando così le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe al 31 dicembre del 2024, e si richiama «ai principi della Corte di Giustizia Ue» per dare «immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale».
La sentenza
La sentenza N. 03940/2024, pubblicata oggi e decisa dalla VII sezione il 12 marzo, riguarda un ricorso del 2023 di un proprietario di uno stabilimento balneare a Rapallo.
Il Sib
«Il Consiglio di Stato in una decisione, depositata oggi, conferma quanto stabilito in un'altra analoga del 17 gennaio scorso. L'assenza della previsione dell'indennizzo per gli attuali concessionari impedisce la messa a gara delle concessioni demaniali marittime vigenti», afferma Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio (Sib). «Si tratta oramai di un orientamento giurisprudenziale consolidato. Si tratta di decisioni che impediscono ogni fuga in avanti dei Comuni. Mi auguro che, come ripetutamente promesso, il Governo emani quanto prima una legge. E vinceremo questa nostra battaglia per difendere il lavoro, le aziende e la balneazione attrezzata italiana» aggiunge Capacchione ricordando che si tratta di «un modello di successo che il mondo ci invidia e che non permetteremo a nessuno di distruggere». E concludono: «Il Consiglio di stato dice, anche, che non può essere bandita la gara in assenza di una previsione riguardante il diritto all'indennizzo per i concessionari attualmente operanti».
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