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Green pass obbligatorio per i prof e modalità poco chiare di controllo dei certificati. Ma anche il nodo dei trasporti e l’ipotesi di prevedere ingressi scaglionati degli studenti in classe e doppi turni di lezione. Infine protocolli di sicurezza ancora tutti da dettagliare. Il tempo passa ma i nodi della scuola restano. E in Puglia i dirigenti scolastici protestano: «Non siamo vigilanti né controllori, su certificazione verde e modalità di verifica sia fatta chiarezza una volta per tutte». A meno di una settimana dall’avvio del nuovo anno scolastico, tuttavia, si naviga a vista. E i presidi pugliesi sperano che la conferenza dei servizi in programma il 31 agosto con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi possa essere utile a dipanare la matassa in vista del ritorno degli studenti in classe. Va detto, alla ripresa dell’attività didattica mancano quattro settimane: la prima campanella dopo le vacanze estive per mezzo milione di ragazzi pugliesi suonerà il 20 settembre. La macchina dell’organizzazione scolastica – quella che permetterà il ritorno in classe degli alunni – si rimette in moto però il primo settembre. Anzi, in molti istituti gli esami di recupero dei crediti sono già fissati per la fine di agosto. Ma tra protocolli, note tecniche e circolari che provano ad anticipare le questioni più complesse, il caos regna ancora sovrano.
Trasporto scolastico: doppi turni di lezione se mancano i bus
A partire dal nodo del trasporto scolastico. Seppure il ministro Enrico Giovannini avesse proposto di estendere gli scuolabus anche agli studenti delle superiori e allo scopo sono stati stanziati 600 milioni aggiuntivi, ad oggi con la capienza sui mezzi fissata all’80%, resta più che concreta l’ipotesi di pensare ai doppi turni di lezione. Soluzione che proprio non va giù ai presidi pugliesi. E neppure il confronto tenutosi nella mattinata di ieri fra i sindacati e ministero dell’Istruzione sembra aver dato i risultati sperati. Anzi. Il titolare del dicastero di Viale Trastevere sembrerebbe aver messo un muro anche davanti alla richiesta dei sindacati di prevedere tamponi gratis per i docenti i non vaccinati. «Restano gratuiti solo per i soggetti fragili» ha tirato dritto Bianchi.
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Controlli Green pass: c'è il nodo della privacy
Lo stesso ministro nelle scorse ore ha incontrato i tecnici del Garante della Privacy per affrontare le criticità legate al controllo in capo ai dirigenti scolastici dei Green pass del personale della scuola.
Presidi all'attacco: «Non siamo controllori di certificati»
«Fortunatamente i docenti non cambiano ogni giorno e se in fase iniziale andrà fatto un lavoro capillare di controllo, nei giorni a seguire la questione dovrebbe essere più semplice - auspica Carmen Taurino, dirigente dell’istituto “Marzolla-Leo-Durano-Simone” di Brindisi - Sicuramente sarà complicato in prima battuta. Una volta smaltita la prima fase, tuttavia, mi auguro che le procedure di controllo possano essere in discesa. Rispetto alla verifica delle scadenze delle certificazioni, ancora, il nodo resta. Ma ritengo che a fare chiarezza debbano essere gli organi competenti. In occasione della Conferenza dei servizi in programma con il ministero il 31 agosto, spero in ogni caso che molti nodi possano essere sciolti». A sentire Nadia Bonucci, dirigente dell’Ites “Pitagora” di Taranto, a occuparsi delle verifiche sui pass dovrebbe essere invece il “medico competente”. «Credo fortemente nel diritto alla salute e alla sicurezza che in ambito scolastico non può prescindere dai vaccini - sottolinea - Ma mi aspetto, innanzitutto un chiarimento dal Garante della privacy e dal governo. Così come, sono convinta che la verifica delle certificazioni debba spettare al medico competente, figura della quale ogni scuola è dotata. Il medico è l’unico soggetto deputato a mettere mano ai dati personali e dunque sensibili». Va dritta al punto Maria Rosaria Manca, dirigente della scuola media “Ascanio Grandi” di Lecce: «Non siamo vigilanti, i dirigenti hanno già numerose questioni delle quali occuparsi - rimarca - Controllare i pass non è semplice e non spetterebbe a noi verificare. Ho già fatto appello alla responsabilità dei miei docenti ma non si può immaginare che un dirigente si dedichi a fare il controllore ogni giorno». Dello stesso avviso anche Raffaele Capone, preside del Tecnico “Deledda” di Lecce: «Non c’è ancora nulla di definito. Attendiamo indicazioni ministeriali anche se è chiaro che potremo limitarci alla verifica iniziale. E senza trattenere alcuna certificazione, peraltro ».© RIPRODUZIONE RISERVATA
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