Morto suicida l'ex primario De Donno: fu tra i primi promotori del plasma iperimmune per la cura del Covid

Morto suicida l'ex primario De Donno: fu tra i primi promotori del plasma iperimmune per la cura del Covid
Giuseppe De Donno, ex primario di Pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, e promotore della terapia con il plasma per la cura del Covid, si è tolto la...

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Giuseppe De Donno, ex primario di Pneumologia dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, e promotore della terapia con il plasma per la cura del Covid, si è tolto la vita nella sua casa di Curtatone, nella provincia mantovana. Aveva 54 anni. 

Il medico, che da poco - all'inizio dello scorso giugno - aveva lasciato l'ospedale Poma per fare il medico di base, fu tra i primi a iniziare la cure del Covid con le trasfusioni di plasma iperimmune, la controversa terapia che prevede l'infusione di sangue di contagiati dal coronavirus, opportunamente trattato, in altri pazienti infetti. Terapia che ha diviso il mondo medico-scientifico.

Ancora poco chiare le circostanze del suicidio e del ritrovamento del corpo nella casa dove l'ex primario abitava con la moglie e una figlia.

Originario di Morigino, piccola frazione di Maglie, De Donno è diventato cittadino onorario del comune di Lequile a giugno del 2020, durante una cerimonia organizzata in piazza San Vito.  

 

Le parole del direttore dell'Azienda sanitaria di Mantova

 

«Siamo sinceramente allibiti — afferma il direttore dell’Asst di Mantova —. Ho avuto modo di conoscere di persona e confrontarmi più di una volta con De Donno e devo dire che era una persona davvero squisita: onesto fino in fondo, si è sempre speso per la verità e per gli altri. Durante la prima ondata del Covid aveva dato il meglio di se stesso ed era davvero apprezzato sia dai colleghi medici che dalle centinaia di pazienti che hanno avuto a che fare con lui. Aveva investito moltissimo anche nelle ricerche sul plasma, cura che ora è stata abbandonata, ma che nonostante tutto aveva dato i suoi frutti. L’abbandono del plasma per altre cure per lui è stato sicuramente un colpo decisamente difficile da gestire».

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Quotidiano Di Puglia