Ex Ilva, riunione finita al Mise. Giorgetti: riunione positiva, ammortizzatore per 13 settimane. I sindacati: ​«​Nessun tipo di assicurazione»

La riunione al Mise sull'ex Ilva è terminata. Poche indicazioni, sicuramente i sindacati escono molto delusi dalla riunione. Il vertice convocato su Acciaierie...

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La riunione al Mise sull'ex Ilva è terminata. Poche indicazioni, sicuramente i sindacati escono molto delusi dalla riunione. Il vertice convocato su Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva appunto, è stato presieduto dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Presenti anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlandoil ministro per il Sud, Mara Carfagna, il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, i rappresentanti della regione Piemonte. Al tavolo anche i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, le sigle metalmeccaniche Fim, Fiom e Uilm, l’Ugl, l’Usb, l'ad di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli, i commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, Invitalia, partner pubblico di Acciaierie d’Italia.

Giorgetti: «Ammortizzatore per 13 settimane»

«Se i numeri di cassa sono quelli conosciuti possiamo pensare ad applicare l'ammortizzatore per 13 settimane». È il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, a quanto riferiscono fonti sindacali nel corso del tavolo sull'ex gruppo Ilva, a ipotizzare l'uso degli ammortizzatori erogabili in caso di grave crisi industriale previsti con l'ultimo decreto. Alla presentazione del Piano, poi, prosegue, «che terrà conto delle variabili possibili, vedremo cosa necessita per gestire la situazione occupazionale in coerenza con le scadenze», avrebbe proseguito. Il governo infatti avrebbe anche pensato, sempre a quanto s'apprende, vista l'eccezionalità e la complessa trasformazione in corso per l'acciaieria anche a lavorare su un nuovo ammortizzatore; una sorta di cassa per transizione ecologica ancor però tutta da costruire.

Sindacati delusi

«Esco con la stessa grandissima preoccupazione degli incontri precedenti: non c'è stata data nessun tipo di assicurazione. A distanza di mesi non c'è un punto che noi possiamo considerare un punto di partenza. È tutto in movimento, non ci sono impegni formali su quello che è il tema vero: il piano industriale. C'è? ma qual'è visto che non è mai stato discusso con il sindacato? E la transizione quando partirà?». Così Rocco Palombella, leader Uilm, sintetizza il giudizio dopo l'incontro al Mise, presieduto dal ministro dello Sviluppo economico. 

Arcuri: «Si provvederà a nominare il nuovo cda con il 50%»

«Sarà nostro compito capire la reale condizione dell'azienda al nostro arrivo». Così l'ad di Invitalia, Domenico Arcuri, a quanto si apprende da fonti sindacali, avrebbe rassicurato le parti al tavolo di confronto in corso al Mise sull'ex Gruppo Ilva, ora Acciaierie d'Italia. «Si provvederà a nominare il nuovo cda con il 50%», avrebbe detto ancora confermando anche il piano industriale, quello preesistente, «e abbastanza conosciuto seppur in forma di slide»: da quello dunque si dovrebbe ripartire, «stiamo cominciando a rivederlo per prevede un certo andamento di produzione ma anche per quel che riguarda l'ambientalizzazione», conclude.

Morselli: «Per far rientrare i collaboratori bisogna arrivare a 8 milioni di tonnellate»

«Abbiamo usato fino a fine giugno la cassa Covid essendo terminata abbiamo applicato la cig ordinaria. Non vogliamo aumentarla». Così l'ad di Acciaierie d'Italia, Lucia Morselli, al tavolo sull'ex Ilva, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti all'incontro. «Per far rientrare i collaboratori, ha aggiunto, bisogna far passare la produzione da 4 milioni a 8 milioni di tonnellate».

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Quotidiano Di Puglia