LECCE - Il piano di edilizia scolastica, fortemente voluto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, fin dal suo discorso di fiducia alle Camere del 24 febbraio 2014, prende il...
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Il decreto che sblocca i fondi per la Scuola è stato firmato ieri e riguarda la costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni, grazie alla liberazione di risorse dei comuni dai vincoli del patto di stabilità per un valore di 244 milioni (#scuolenuove) e del finanziamento per 510 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, dopo la delibera Cipe del 30 giugno, per interventi di messa in sicurezza (#scuolesicure), di decoro e piccola manutenzione (#scuolebelle). Al lavoro su questo obiettivo c’è una specifica Unità di missione istituita dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca per mettere in sicurezza le strutture scolastiche.
Alla Puglia sono stati destinati 107.184.677,77 milioni di euro, divisi tra tutti i Comuni delle singole province, secondo la tripartizione, come si è detto, decisa dal Governo: “Scuole belle” 68.810.384,13 euro, “Scuole sicure” 30.957.505,37 euro, “Scuole nuove” 7.416.788,27 euro. Il totale per la provincia di Brindisi ammonta a 12.406.800,02 euro, di cui 6.722.801,01 euro per le Scuole belle, 5.191.804,01 euro per le Scuole sicure, 492.195 euro per le Scuole nuove. A Lecce, invece, il totale è di 40.478.123,24 euro, così suddivisi: Scuole belle 29.804.279,07 euro, Scuole sicure 9.989.033,66 euro, Scuole nuove 684.810,51 euro. Infine, la provincia di Taranto, alla quale sono stati assegnati 16.142.702,13: Scuole belle 11.316.847,02 euro, Scuole sicure 4.222.036,8 euro, Scuole nuove 603.818,31 euro.
Gli interventi in Puglia: clicca qui
Ora, però, assegnate le risorse e pubblicato l’elenco delle scuole destinatarie dei fondi, subentra un altro problema, urgente quanto lo sono gli interventi programmati: chi dovrà appaltare i lavori, considerato che dal primo luglio scorso tutti i Comuni non capoluogo di provincia dovranno procedere all’acquisizione di lavori, beni e servizi nell’ambito delle Unioni dei Comuni o attraverso la stazione unica appaltante? Una domanda che vale un milioni di dollari, considerato che non trova una risposta univoca e certa.
Infatti, che la norma dovesse entrare in vigore il primo luglio si sapeva già da tempo, era invece difficilmente prevedibile che l’obbligatorietà, una volta riservata ai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, venisse estesa a tutti i comuni non capoluoghi di provincia, con un impatto facilmente immaginabile. Il caos è dietro l’angolo, come sostengono i sindaci e l’Anci, «perché se non ci sarà nessuna deroga, finché non si capirà chi dovrà appaltare i lavori, giacché le Unioni dei Comuni già esistenti non sono ancora in grado di poter aggiudicare i lavori, si rischia che le risorse già assegnate non potranno essere spese, con tutte le conseguenze annesse e connesse in termini di sicurezza degli edifici scolastici».
A questo punto, si spera in una deroga, considerato che il premier Renzi ha messo come primo punto della sua agenda il restyling delle Scuole italiane. Intanto, come primo passo è stata istituita dalla Presidenza del Consiglio, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, una specifica unità di missione che si occuperà proprio dei problemi legati alla messa in sicurezza delle strutture scolastiche.
Tutti i sindaci che hanno risposto all’appello del presidente Renzi, datato 3 marzo, segnalando interventi di edilizia scolastica immediatamente cantierabili, finanziati completamente con fondi propri e per i quali sbloccare il patto di stabilità hanno trovato accoglimento e ora riceveranno la comunicazione da parte della Ragioneria dello Stato secondo le procedure gestionali ordinarie di sblocco del patto per l’anno 2014 e 2015. Per i sindaci che, invece, hanno chiesto finanziamenti o lo sblocco del patto per interventi che inizieranno nel 2015, si aprirà una nuova possibilità con il prossimo documento di Economia e Finanza e con i mutui in fase di attivazione con oneri totale carico dello Stato.
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Quotidiano Di Puglia