Covid, Puglia tra le regioni ad alto rischio. Rt nazionale scende a 0,98

Covid, Puglia tra le regioni ad alto rischio. Rt nazionale scende a 0,98
In Puglia cala l'indice Rt, che però resta comunque quota sopra 1, mentre l'incidenza ogni 100mila abitanti sale a 319. Dati che non possono che...

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In Puglia cala l'indice Rt, che però resta comunque quota sopra 1, mentre l'incidenza ogni 100mila abitanti sale a 319. Dati che non possono che confermare non solo la zona rossa per la prossima settimana (e probabilmente anche per quella successiva) ma che sottolineano anche il rischio alto per un territorio che continua a far segnare tristi primati in termini di decessi e di nuovi casi positivi. L'ultimo, in tal senso, riguarda la provincia di Taranto, con 415 nuovi casi in un solo giorno. Una situazione che porta l'Istituto superiore di sanità a definire la Puglia, esattamente come era avvenuto una settimana fa, una regione con molteplici allerte di resilienza.

IL MONITORAGGIO DELL'ISS

Stando al monitoraggio settimanale dell'Iss, infatti, l'indice Rt è pari a 1.09, con 11.717 casi segnalati in sette giorni. Anche in questo caso, si tratta di un dato mai raggiunto finora, e che giunge al termine di una settimana effettivamente drammatica dal punto di vista dei bollettini. Anche ieri, oltre 2mila casi positivi. Più esattamente, 2.044 su 14.031 tamponi, per un tasso di positività del 14,56%. Dei nuovi contagiati, più di un terzo riguarda la provincia di Bari con 776, poi i 415 della provincia di Taranto e i 336 di Foggia, i 217 del Salento, i 194 della Bat e i 137 della provincia di Brindisi. A questi si aggiungono tre casi di residenti fuori regione, mentre 34 casi dalla provincia di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti.
Nella giornata di ieri altri 25 morti: 13 nella provincia di Bari, 7 nella provincia di Foggia, tre nella provincia di Taranto, uno a testa a Brindisi e a Lecce, per un numero complessivo di 4.873 vittime.

LA SITUAZIONE RICOVERI

Altri 1.304 guariti, sale ancora il numero degli attuali positivi (che passa a 48.747), così come quello dei ricoverati: dai 2.115 di giovedì ai 2.142 di ieri. E anche in questo caso si tratta di un record: mai, nemmeno nel marzo del 2020, il numero dei ricoverati era stato così alto.
Complessivamente, le Regioni con un tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica salgono a 14, contro le 12 della settimana precedente. Insomma, è la lettura del presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, «nell'ultimo periodo la curva epidemica inizia a decrescere, ma si tratta di una decrescita molto lenta. I ricoveri sono ancora in crescita e preoccupano i dati di saturazione delle intensive, anche se l'andamento delle vaccinazioni sta rapidamente crescendo e resta basso il numero di nuovi casi tra operatori sanitari e over-80 proprio per effetto delle vaccinazioni». Parla di un «miglioramento della situazione, anche se il carico sugli ospedali è ancora pesante», pure il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. Tuttavia, la preoccupazione principale è ora legata alle varianti del virus ed al loro andamento nelle prossime settimane, che potrebbe portare ad un nuovo peggioramento del quadro epidemiologico. La circolazione di varianti a maggior trasmissibilità è infatti «largamente dominante nel Paese, il che indica la necessità - avverte il monitoraggio - di non ridurre le attuali misure di restrizione». Ad allarmare, ha detto Rezza, è soprattutto la variante brasiliana, «concentrata nell'Italia centrale con punte del 20%». Inoltre, per le varianti Uk e brasiliana «abbiamo visto molti focolai anche tra i bambini più piccoli e gli adolescenti». Quindi un auspicio: «Contiamo in una forte accelerazione della campagna di vaccinazione a partire da aprile. Con l'arrivo della stagione calda, e se riusciamo a vaccinare la maggior parte delle popolazione, vedremo dei risultati. Vaccinare molto e in fretta - ha concluso Rezza - è ora quanto mai necessario».


La situazione epidemica in Italia, insomma, è in leggero miglioramento, ma i dati non consentono ancora un allentamento delle misure restrittive adottate: diminuiscono infatti leggermente, rispetto alla scorsa settimana, sia l'incidenza dei casi da Covid-19 sia l'indice di trasmissibilità Rt, ma forte è la preoccupazione per la diffusione delle varianti e per il tasso di saturazione delle terapie intensive che si colloca al 41%, ben oltre la soglia di allerta fissata al 30%. Mentre resta ancora troppo alto il numero delle vittime, pari a 481 nelle ultime 24 ore superando così la soglia dei 110 mila morti (sono 110.328) da inizio pandemia.
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Quotidiano Di Puglia