Francoforte chiama Tokyo, s’infiamma la sfida ecologica alla luce di una svolta ormai inevitabile

La nuova Nissan Leaf
TOKYO - Francoforte chiama, Tokyo risponde. I saloni dei paesi più tecnologicamente avanzati dell’industria automotive mettono il timbro su una svolta ormai...

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TOKYO - Francoforte chiama, Tokyo risponde. I saloni dei paesi più tecnologicamente avanzati dell’industria automotive mettono il timbro su una svolta ormai inevitabile. La mobilità del futuro dovrà essere sempre più sostenibile, con vetture che non emetteranno alcuna sostanza inquinante e spinte da energia proveniente da fonti il più possibile rinnovabili in modo da migliorare l’aria che respiriamo soprattutto nelle città e lasciare il pianeta meno devastato possibile alle generazioni future. «La strada è segnata, il domani è dell’auto elettrica poiché è la soluzione che accontenta tutti, c’è una larga convergenza di posizioni e di interessi come mai era avvenuto prima».


È più o meno questo, con toni e sfumature diverse, quello che ripetono tutti i top manager del settore, uomini che più degli altri muovono le leve dell’occupazione e dei Pil nei vari continenti del pianeta. Elettrica a largo spettro sia chiaro, poiché sono spinti da un silenzioso cuore elettrico anche i veicoli a idrogeno che usano questo gas invece delle batterie per sprigionare l’energia con cui si alimenta il propulsore. In un caso e nell’altro c’è la rinuncia al vecchio motore termico (diesel o benzina che sia), mentre nel periodo che ci separa dal quel mondo quasi ideale ci sarà una diffusione sempre più consistente delle auto ibride (rientrano nella categoria delle “elettrificate”) che, grazie alla loro capacità di recuperare energia, consumano meno ed inquinano meno e, in alcuni casi e per un’autonomia limitata, sono in grado di viaggiare ad emissioni zero, come fossero delle vere elettriche.

Da questo punto di vista, quello del rispetto ambientale, c’è da riconoscere che i giganti nipponici sono sempre stati dei precursori e alcuni di loro parlano di mobilità sostenibile da quasi mezzo secolo. Un approccio forse dovuto al loro piccolo e affollato paese dove le auto sulle strade sono sempre state tante e gli spazi limitati. In Europa, dove l’auto è nata e dove ci vantiamo di essere (sicuramente è così) gli automobilisti più appassionati e competenti, la qualità, il lusso e le performance sono rimaste più a lungo la stella polare degli ingegneri. Ma il problema delle emissioni “alterate”, che in maniera diversa ha interessato più o meno tutti i costruttori, è stato il boost che ha fatto voltare pagina e ora anche tutti i marchi occidentali hanno rivisto i target per essere protagonisti anche di questa nuova sfida.


L’industria dell’auto tedesca, si sa, ha muscoli forti ed a Francoforte i padroni da casa hanno alzato l’asticella. Al motor show di Tokyo è arrivata la risposta dei giapponesi. E la corsa verso l’auto verde, che di pari passo si guiderà da sola e quindi diventerà molto più sicura, sarà appassionante e anche molto più rapida di quello che si potrebbe pensare.
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Quotidiano Di Puglia