Stanno per allentarsi le barriere anti-Covid contro il riempimento dei treni ad alta velocità. L’obiettivo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è...
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Covid, Italo in crisi: dal 15 settembre tagliate quindici corse, 1.500 posti a rischio
Gruppo FS, pronti altri 14 Frecciarossa per collegamenti con il Sud Italia
Oggi i treni ad alta velocità sfrecciano in media con un terzo dei posti occupati: come anticipato dal Messaggero, se le regole non cambieranno Italo a partire dalla prossima settimana taglierà progressivamente i collegamenti e non esclude di arrivare a sospendere le attività a novembre. Nel primo semestre il gruppo ha perso 200 milioni di euro, che potrebbero diventare 500 entro la fine dell’anno se nulla cambia. A rischio 1.500 posti di lavoro, cinquemila con l’indotto.
LE DIFFICOLTÀ
Il coronavirus non ha risparmiato nessuno. Trenitalia con le sue Frecce ha però risposto alle restrizioni aumentando l’offerta e predisponendo un piano flessibile che in parte ha retto l’urto della crisi. Sono stati modulati al meglio il numero dei treni in circolazione sulle rotte più trafficate, dalla Roma-Milano alla Torino-Milano-Napoli-Salerno, incrementando il numero delle Frecce in servizio sulla linea adriatica e puntando sulla linea Torino-Reggio Calabria e altre tratte. Insomma, le Ferrovie si sono mosse in anticipo e con profitto, probabilmente anche perché dispongono di una dotazione maggiore di risorse. Come noto, le restrizioni anti-Covid sui treni ad alta velocità sono al momento più severe rispetto a quelle in vigore per gli aerei e per il trasporto pubblico locale. Ad alta quota il distanziamento è finito nella stiva già all’inizio di questa estate, un po’ perché i sistemi di filtraggio dell’aria offrono secondo gli esperti maggiori garanzie rispetto a quelli in funzione sugli altri mezzi di trasporto e un po’ perché numerosi vettori di peso, come Ryanair, avevano minacciato di lasciare addirittura a terra la flotta se la strategia dei sedili vuoti non fosse stata accantonata. Risultato, in aeroplano oggi si può viaggiare gomito a gomito. Per quanto riguarda invece il trasporto pubblico locale è consentito riempire i mezzi fino all’80% della capienza totale.E lo stesso vale per i treni regionali in base alle nuove linee guida per il contenimento della diffusione del Covid-19 allegate al dpcm del 7 settembre, approvate dalle Regioni.
LA SOLUZIONE
Insomma, si cerca in queste ore una via di mezzo in grado di accontentare tutte le parti coinvolte. L’ipotesi più probabile è che venga adottata la stessa soluzione individuata per il Tpl e per i treni regionali. Dovranno essere rispettate però determinate condizioni, dal ricorso a un sistema di filtraggio dell’aria adeguato all’uso obbligatorio della mascherina chirurgica. Ma non solo. Il ministero di Porta Pia valuta anche la possibilità di concedere nuovi sostegni a Trenitalia e Italo, dopo che con il decreto Rilancio sono stati stanziati 70 milioni di euro per l’anno 2020 e 80 milioni di euro annui dal 2021 al 2034 per aiutare le due società a fronteggiare le perdite innescate dall’emergenza e un calo dei passeggeri del 30%. Leggi l'articolo completo suQuotidiano Di Puglia