Carburanti, Up: per lo Stato -4 mld da gettito accise nel 2020. Si aggiungono anche altri 2 mld di Iva persi

Una pompa di benzina
ROMA - Per effetto del Covid e del conseguente "crollo dei consumi", il gettito delle accise sui carburanti nel 2020 per lo Stato "sarà inferiore di 4...

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ROMA - Per effetto del Covid e del conseguente "crollo dei consumi", il gettito delle accise sui carburanti nel 2020 per lo Stato "sarà inferiore di 4 miliardi rispetto al 2019, a cui si aggiungono almeno altri 2 miliardi di Iva per la sola parte Iva sulle accise". Lo ha detto il presidente dell'Unione Petrolifera, Claudio Spinaci, durante l'Assemblea annuale dell'associazione. 


"Alla crisi della domanda legata all'emergenza sanitaria", pari a -70%, -80% tra marzo e aprile "si è aggiunto il crollo del prezzo del petrolio sui mercati internazionali, che si è ridotto in due settimane del 60%, generando in pochi giorni un ammanco di cassa per il settore superiore ai 4 miliardi". Lo ha detto il presidente dell'Unione Petrolifera, Claudio Spinaci, durante l'Assemblea annuale dell'associazione, spiegando che "la situazione è parzialmente migliorata con l'uscita dal lockdown totale, ma per l'Italia resta ancora fortemente deficitaria e con un saldo previsto, a fine 2020, di meno 15% rispetto al 2019".


Attualmente in Italia i prezzi dei carburanti "al netto delle tasse sono inferiori alla media" della zona euro ma "il maggior costo alla pompa" per gli automobilisti italiani "è interamente dovuto alla componente fiscale" con un "extra costo di oltre 4 miliardi di euro rispetto ai consumatori dell'area euro". Lo ha sottolineato il presidente dell'Unione Petrolifera, Claudio Spinaci, durante l'Assemblea annuale dell'associazione, illustrando alcuni dati, e precisando che il maggior onere fiscale è ora pari a 11 centesimi euro/litro per la benzina e 14,6 centesimi per il gasolio.


"Per il 2020 si stima che la fattura petrolifera potrebbe ridursi di 9,7 miliardi di euro rispetto allo scorso anno, nell'ipotesi si mantengano fino a fine anno gli attuali valori medi del cambio e delle quotazioni". Lo ha detto il presidente dell'Unione Petrolifera, Claudio Spinaci, durante l'Assemblea annuale dell'associazione, spiegando che "la riduzione della fattura deriva non solo dalle minori quotazioni e quantità importate, ma anche dalla ripresa della produzione nazionale di greggio (1,3 miliardi di euro di risparmio)". Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia