Sonia e la sua famiglia salvate dalla guerra in Ucraina

Sonia e la sua famiglia salvate dalla guerra in Ucraina
Una storia a lieto fine quella di Sonia e la sua famiglia salvate dalla guerra in Ucraina. L’appello di Antonio Pizzileo, ristoratore e beer specialist di Maglie, non...

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Una storia a lieto fine quella di Sonia e la sua famiglia salvate dalla guerra in Ucraina. L’appello di Antonio Pizzileo, ristoratore e beer specialist di Maglie, non è caduto nel vuoto e adesso non solo la bambina ucraina è salva, ma è arrivata nella cittadina del Salento  insieme ai suoi sette fratelli e ai genitori.


Un salvataggio disperato quello messo in opera con costanza e determinazione insieme alla moglie, Tonia visto il legame che li accomuna alla terra invasa dai russi. I due infatti hanno adottato negli anni scorsi due ragazzi ucraini, Sasha e Vlady, di 21 e 18 anni, e dal 2018 hanno iniziato un progetto, insieme ad altre famiglie, di accoglienza di bambini ucraini provenienti dall’area ex Chernobyl. 

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L'adozione a distanza

È stato in quell’occasione che hanno fatto la conoscenza di Sonia che oggi ha dieci anni e per la quale è stato seguito un percorso di adozione a distanza restando accanto ai suoi fratellini, sei femminucce e un maschietto e i suoi genitori, nella cittadina di Invankiv vicino al confine Bielorusso. 
Ma la guerra di Putin ha sconvolto i piani di assistenza di questa famiglia costretta a vivere in uno stabile bombardato già dai primi giorni di conflitto, senza poter scappare. 
Antonio e Tonia hanno da subito chiesto aiuto a chiunque potesse raggiungere la destinazione e prelevare la bambina, ma trascorso un mese la situazione internazionale si era complicata impedendo anche le comunicazioni. «Abbiamo deciso di affidarci ad una squadra di contractors internazionali – sottolinea Pizzileo – aspettando il momento buono per intervenire». 

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L'operazione per salvare la bambina e la sua famiglia 

Giovedì scorso, dopo il ritiro dei russi che avevano pesantemente bombardato l’intera zona, si è aperta una finestra che ha permesso il recupero. Appena arrivati, gli uomini incaricati hanno caricato l’intera famiglia e l’hanno trasferita in Polonia.
Un viaggio fino a Kiev di 4 ore e mezza e poi altri 600 chilometri verso il territorio polacco, evitando posti di blocco, strade minate e pericoli di imboscate. «Venerdì sera -continua il racconto Pizzileo – sono arrivati a Lanciano dove ci siamo ricongiunti. È stata una gioia indescrivibile vedere le facce dei nostri amici, ancora terrorizzati per il pericolo scampato». 
Al momento la famiglia da dieci componenti è al sicuro a casa del ristoratore, in attesa di avere una sistemazione decorosa. L’idea è quella di trovare un impiego al padre, elettricista e programmatore, impegnato a imparare l’italiano in modo da far trasferire tutti in una casa indipendente. Una nuova vita che ha già una prospettiva a lungo termine grazie alle donazioni di alimenti, vestiti e oggetti di uso quotidiano da parte di chi ha voluto aiutare questa famiglia, presa a cuore da Antonio e Tonia. 

La raccolta fondi per il sostegno

«La nostra raccolta fondi - continua -conclude Pizzileo – non tanto per Sonia di cui abbiamo promesso di impegnarci come genitori affidatari per gli altri. Vogliamo garantire un futuro dignitoso a tutti loro sperando che un giorno possano tornare nella loro terra martoriata».


Al momento sono stati raccolti quasi 10mila euro ma è possibile contribuire cliccando sul sito Gofundme e selezionando il collegamento inserito dalla madre adottiva, Maria Antonietta De Donno dal titolo “Viaggio della speranza”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia