La Provincia e decine di Comuni del Salento - in testa Gallipoli e Nardò - sono pronti a impugnare i tre decreti con i quali il ministero dell'Ambiente ha autorizzato...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E' il primo passo concreto del territorio contro le decisioni del Governo, che ha rilasciato alla Schlumberger e alla Global Med LLc le autorizzazioni sulle prospezioni con la tecnica “air-gum” per sondare il sottosuolo alla ricerca di petrolio. L'area interessata alle trivellazioni è ampia circa 4mila chilometri quadrati e si trova a sole 13 miglia da Taranto e 18 da Leuca, appena fuori il limite delle 12 miglia entro le quali tali prospezioni sarebbero vietate.
Dodici i Comuni salentini il cui mare sarebbe interessato da tali ricerche: Galatone, Ugento, Racale, Sannicola, Castrignano , Marciano, Patù, Taviano, Alliste, Salve, Gallipoli e Nardò.
Contattato telefonicamente, l'avvocato Montinaro - sottolineando in premessa che non c'è ancora l'ufficialità dell'incarico - ha voluto ricordare come "ampia letteratura internazionale ha accertato che ispezioni e trivellazioni sono associate ad un elevato rischio sismico e soprattutto rischio ambientale con un impatto terrificante sulla biodiversità della zona e sull’equilibrio ecologico ed ambientale della stessa. E quel che è peggio è che il ministero ha deciso di adottare tali decreti nonostante le continue sollecitazioni delle amministrazioni rientranti nell’area d’interesse a desistere per evitare uno scempio ai danni del mar Ionio. Qui sono tutti contrari: Comuni, Provincia, Regione e numerosissime associazioni e comitati. Quei provvedimenti sono stati assunti in palese violazione delle normative sottostanti di riferimento e devono quindi essere annullati". .
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia