Dopo essersi conosciuti ad una festa lo scorso sabato, avevano deciso di continuare la serata in disparte, per consumare alcol e droga, decidendo infine di raggiungere...
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La vittima - una donna salentina di 50 anni, della quale omettiamo ulteriori particolari per tutelarla – è riuscita a fuggire da quell'abitazione divenuta per quasi un giorno la sua prigione, ed ha permesso agli agenti di polizia di bloccare ed arrestare S.L., marocchino di 37 anni, accompagnato in carcere con le accuse di sequestro di persona, minacce, lesioni personali e tentata violenza sessuale.I fatti si sono verificati a Fermo, capoluogo di provincia delle Marche, dove la donna vive e risiede da tempo. La terribile storia di violenza sulla donna, come accertato dagli investigatori del commissariato di Fermo, sarebbe nata negli ambienti degli stupefacenti. L’incubo per la salentina inizia il 27 febbraio, quando ad una festa incontra il 37enne nordafricano, col quale decide di intrattenersi. La loro conoscenza prosegue nell’appartamento della 50enne, a Lido di Fermo, dove i due consumano alcolici e sostanze stupefacenti. Dunque, si trasferiscono nell’abitazione dello straniero, in zona Lido Tre Archi, dove però la situazione precipita improvvisamente e sfiora la tragedia.
Ubriaco e sotto l’effetto della droga, infatti, il marocchino inizia a minacciare e picchiare la salentina, per costringerla ad avere con lui un rapporto sessuale. Ma le botte non bastano. E così, impugnato un coltello, la ferisce più volte con la lama, procurandole profondi tagli alle mani ed al volto.
Le terribili sevizie terminano soltanto nel pomeriggio del giorno successivo, intorno alle 17.30, dopo interminabili ore di violenza, sangue e paura. Mentre l’aguzzino dorme, la 50enne riesce a fuggire e a chiedere aiuto alla polizia, che poi arresta il carnefice, bloccato con gli abiti ancora totalmente sporchi di sangue, così come le pareti del suo appartamento.
La salentina si trova ora ricoverata presso l'ospedale “Torrette” di Ancona, con prognosi riservata. Fortunatamente non corre pericolo di vita. L'uomo, invece, è stato ristretto nelle carceri di Marino del Tronto. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia