A Portoselvaggio spunta una nuova orchidea ibrida: è la serapicamptis di Ranaldo

La nuova orchidea
Sul volume n. 45 del periodico di studi e ricerche “Thalassia Salentina”, edito dall’Università del Salento, è stato pubblicato (a questo link) uno...

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Sul volume n. 45 del periodico di studi e ricerche “Thalassia Salentina”, edito dall’Università del Salento, è stato pubblicato (a questo link) uno studio riguardante la scoperta di una nuova orchidea di origine ibrida avvenuta nel parco di Portoselvaggio durante un sopralluogo di monitoraggio programmato dal Museo della Preistoria di Nardò e dall’Ente di gestione del Parco nel quadro delle ricerche in corso sul patrimonio del Distretto della Preistoria di Nardò.

 

Gli studiosi che hanno analizzato la nuova orchidea sono il prof. Piero Medagli, botanico dell’Università del Salento (Department of Biological and Environmental Sciences and Technologies - DiSTeBA), coinvolto in importanti progetti scientifici sia in Italia che all’estero e scopritore di numerose specie vegetali, e il prof. Febo Lumare, che in Puglia ha diretto il centro di acquacoltura della laguna di Lesina (Foggia) e il centro di acquacoltura di Acquatina di Frigole e ha coperto l’insegnamento di acquacoltura per il corso di Biologia nelle Università di Bari e di Lecce.

L'ibridazione delle orchidee nel parco

L’articolo scientifico è firmato da Piero Medagli, Febo Lumare ed Alessandra Ammassari e il nuovo ibrido è stato denominato xSerapicamptis ranaldoae (serapicamptis di Ranaldo). Nell’area del parco risultano molto attivi i fenomeni di ibridazione delle orchidee che portano alla formazione di nuovi morfotipi di origine ibridogena che innescano interessanti fenomeni microevolutivi (altri ibridi individuati sono in fase di studio).
Si tratta di un ibrido intergenerico, cioè risultato di incrocio fra una specie del genere Anacamptis con una del genere Serapias, cioè una xSerapicamptis, ed in particolare tra Anacamptis morio e Serapias neretina (di recente scoperta proprio nel parco).

La dedica alla direttrice del Museo

La nuova scoperta è stata dedicata a Filomena Ranaldo, archeologa e direttrice del Museo della Preistoria di Nardò, come riconoscimento dell'impegno scientifico e di divulgazione riservato al parco stesso attraverso il ruolo di coordinatrice e rappresentante del gruppo di studiosi, operatori e soggetti istituzionali attivi nel progetto di ricostruzione dei paesaggi stratificati. Un progetto promosso, attraverso il civico Museo della Preistoria di Nardò, dall’assessorato ad Ambiente, Cultura, Istruzione, Formazione e Musei, e dall’assessorato a Urbanistica, Verde pubblico, Parchi e Aree Protette.

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Quotidiano Di Puglia