Xylella, il diktat dell’Osservatorio: altre 76 piante da estirpare subito

Bari, Triggiano e Capurso le aree interessate, 56 i proprietari coinvolti I controlli sono iniziati a marzo, quando sono stati inviati ispettori e assistenti fitosanitari per verificare la presenza del batterio

Sopra, gli ulivi divorati dalla xylella. Nelle foto, in basso, da sinistra, Luigi De Bellis e Salvatore Infantino Sopra, gli ulivi divorati dalla xylella. Nelle foto, in basso, da sinistra, Luigi De Bellis e Salvatore Infantino
Sono 76 le piante nei comuni di Triggiano, Capurso e Bari che dovranno essere estirpate perché infettate dalla Xylella fastidiosa. Lo si legge in un provvedimento...

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Sono 76 le piante nei comuni di Triggiano, Capurso e Bari che dovranno essere estirpate perché infettate dalla Xylella fastidiosa. Lo si legge in un provvedimento dell’osservatorio fitosanitario della Regione Puglia con il quale si intima a 56 proprietari dei suoli di estirpare le piante infette.

I controlli sono iniziati nel marzo scorso quando sono stati inviati ispettori e assistenti fitosanitari per verificare l’eventuale presenza del parassita anche nella provincia di Bari, in seguito all’individuazione di focolai nelle campagne di Triggiano. La Regione aveva disposto l’istituzione di un’area cuscinetto nei 2,5 chilometri dalla zona di ritrovamento e da allora sono partite operazioni di monitoraggio. «La scoperta di questo nuovo batterio deriva dal monitoraggio esteso, puntuale e attento – aveva detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia - portato avanti dalla struttura del Dipartimento Agricoltura. È necessaria una comunione d’intenti e di attività a sostegno della sicurezza fitosanitaria del territorio. Bisogna spegnere il focolaio in maniera tempestiva, eradicando il batterio. Non bisogna creare allarmismi ma è necessario mantenere alta la guardia, come già fatto nel caso di Canosa quattro anni fa».

Il lavoro di monitoraggio degli insetti vettori legato a Xylella fastidiosa è stato svolto in 190 siti di cui 136 in area indenne in collaborazione con l’Istituto agronomico mediterraneo di Valenzano. Il ritrovamento del nuovo ceppo a Triggiano aveva confermato quindi la necessità di attuare attentamente i controlli sugli insetti vettori: in questo caso è stato necessario procedere all’abbattimento delle piante infette e, nel raggio di 50 metri, di quelle suscettibili a questa sottospecie. Inoltre, è stata attivata una sorveglianza rafforzata nell’intera area delimitata. E durante i controlli sono state trovate altre 76 piante infette.

Con il provvedimento regionale, datato 6 maggio, si ordina quindi l’eradicazione, “ in quanto – si legge nella determina - non sostituibile con altra misura fitosanitaria meno drastica. L’obiettivo è di contenere la diffusione della malattia sul territorio”. Si prescrive successivamente l’estirpazione delle piante ricadenti nei 50 metri, in quanto “essendo il numero di zone infette elevato ed essendo presente una notevole parcellizzazione del territorio con numerosi proprietari, non è tecnicamente possibile procedere alla loro estirpazione con immediatezza”. Nell’applicazione delle misure di eradicazione non si procederà all’estirpazione di olivi, “in quanto tali specie non sono suscettibili a Xylella fastidiosa fastidiosa”, continua la determina.

Nel provvedimento si stabilisce anche la tempistica da rispettare: dopo la notifica ai proprietari e la pubblicazione sull’albo pretorio per 7 giorni, il proprietario ha l’obbligo di comunicare entro 3 giorni all’Osservatorio, all’Arif se intende estirpare volontariamente le piante oppure se intende avvalersi dell’Arif. Nei casi di estirpazione su base volontaria il proprietario deve procedere entro massimo 10 giorni dalla sua comunicazione e deve concordare con il Servizio fitosanitario la tempistica di esecuzione; nei casi di estirpazioni eseguite da Arif, quest’ultima deve procedere entro massimo 10 giorni successivi alla comunicazione del proprietario. Se non viene inviata alcuna comunicazione, l’Arif procederà alla rimozione sempre entro i 10 giorni successivi anche in maniera forzosa, informando il prefetto e le forze dell’ordine in caso di rifiuto del proprietario e addebitando le spese.

Tutte le operazioni devono essere presidiate da un ispettore o un agente fitosanitario che avrà l’obbligo di verificare la correttezza degli interventi.

Nel provvedimento si precisa inoltre che, in caso di estirpazione delle piante infette, potrà essere riconosciuto per ogni albero di mandorlo e ciliegio e per ogni ceppo/ettaro di vite estirpato, il contributo previsto dal regime di aiuto che è in corso di istituzione. Le 76 piante infette appartengono in totale a 56 proprietari. La maggior parte è posizionata nel territorio di Triggiano dove sono stati trovati ben 58 alberi da togliere, 16 nel territorio di Capurso e solo due nel comune di Bari.

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Quotidiano Di Puglia