Nella nottata appena trascorsa, le squadre dei Vigili del Fuoco di Lecce della sede centrale e del distaccamento di Veglie sono intervenute in due distinti episodi di incendi riguardanti autovetture.

Il primo evento è avvenuto verso le ore 2, nel comune di Squinzano, precisamente in via Bachelet, dove sono state coinvolte una Renault Megane e una Volkswagen Golfo in un incendio. I Vigili del Fuoco hanno operato per spegnere le fiamme e, attualmente, stanno conducendo approfondite indagini per determinare l'origine e la natura dell'incendio.

Il secondo episodio si è verificato poco dopo, intorno alle 02.50, nel comune di Novoli, in via Umberto I°. In questa circostanza, gli operatori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco hanno domato l'incendio che interessava la parte anteriore di una Volvo V40. Al momento, stanno procedendo con le indagini al fine di identificare le cause che hanno provocato l'incendio.

Il lavoro delle squadre dei Vigili del Fuoco è stato determinante nell'attuare interventi rapidi e efficaci per limitare i danni e garantire la sicurezza della zona interessata. 

Incendi anche a San Vito dei Normanni

Non solo nella provincia di Lecce. La notte è stata movimentata anche nel Brindisino: due veicoli hanno preso fuoco e sono stati distrutti intorno all'una di quest'oggi (sabato 30 dicembre)in via Antonio Francavilla a San Vito dei Normanni. Una Citroen C3 e un Fiorino erano parcheggiati regolarmente in strada, quando un principio d'incendio ha interessato l'utilitaria per poi estendersi al secondo mezzo.

L'auto è andata completamente distrutta, mentre il furgoncino ad uso familiare è andato carbonizzato solo in parte ma è comunque ormai inservibile. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto e, dopo aver domato i roghi, hanno messo in sicurezza l'area e scongiurato ulteriori pericoli derivanti da eventuali inneschi. Sul caso indagano i carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, intervenuti con una pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile, i quali hanno effettuato i rilievi. S'indaga sulle origini dell'accaduto e non si esclude a priori alcuna pista, quindi neppure l'ipotesi che a causare quell'inferno di fiamme e crepitii possa essere stata la mano dell'uomo.