Salento, frasi diffamatorie e insulti su Facebook: condannata l'amministratrice del gruppo per omesso controllo

Salento, frasi diffamatorie e insulti su Facebook: condannata l'amministratrice del gruppo per omesso controllo
Amministratrice di gruppi Facebook viene condannata per diffamazione a mezzo stampa. Si chiude così il processo che vedeva una cittadina di Galatone, C.A. di 66 anni , rea...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Amministratrice di gruppi Facebook viene condannata per diffamazione a mezzo stampa. Si chiude così il processo che vedeva una cittadina di Galatone, C.A. di 66 anni , rea di aver omesso di effettuare un controllo sui post che venivano pubblicati. 

I fatti

I fatti risalgono al 2017: si trattava di alcune affermazioni con asserito carattere diffamatorio dirette a screditare il sindaco del Comune di Galatone, Flavio Filoni e, all’epoca dei fatti, l’assessore al Randagismo Roberto Bove. I post erano stati pubblicati su un profilo personale della donna, difesa dall’avvocato Emanuela Settimo Dimitri, e su un gruppo di cui lei stessa era amministratrice. 

Il social network è a tutti gli effetti un mondo virtuale che però, secondo il giudice, rappresenta un mezzo di divulgazione paragonabile a quello della stampa. Gli amministratori del Comune di Galatone costituitisi parte civili nel processo sostenevano di essere stati offesi da quei messaggi “postati” in cui venivano appellati con diversi aggettivi pesanti corredati da auguri spiacevoli.

Secondo il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci e poi il giudice Domenico Greco, la donna avrebbe compartecipato moralmente al fatto avendo consapevolmente omesso di cancellare le frasi diffamatorie o comunque di agire in senso emendativo. Il giudice della prima sezione penale del Tribunale di Lecce, il 7 settembre scorso, al termine del processo ha pronunciato la sentenza di condanna a carico della donna e al pagamento di una multa di 800 euro nonché il riconoscimento del diritto al risarcimento del danno in favore delle parti civili assisti dall’avvocato Maria Greco.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia