Prima l'abbandono, ora il restauro: nuova vita alla chiesetta di San Felice

Grazie al progetto condiviso con il Laboratorio urbano «Bollenti Spiriti - Abitare i Paduli» e il Comune di Surano

L'affresco all'interno della chiesetta con l'albero di fico
Finalmente dopo anni di abbandono potranno iniziare i lavori di restauro della chiesetta rurale di San Felice, nelle campagne tra Surano e Spongano, in provincia di Lecce, nel...

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Finalmente dopo anni di abbandono potranno iniziare i lavori di restauro della chiesetta rurale di San Felice, nelle campagne tra Surano e Spongano, in provincia di Lecce, nel Parco agricolo dei Paduli. Un percorso tortuoso ha portato la chiesetta da proprietà privata all'acquisto a patrimonio pubblico da parte del Comune di Surano, grazie al progetto condiviso con il Laboratorio urbano «Bollenti Spiriti - Abitare i Paduli». L'amministrazione comunale è riuscita quindi a reperire i fondi progettandone il restauro, iniziato a partire dai primi giorni di maggio. 

La storia

La chiesetta, sorta tra il XVI e il XVII secolo, era chiamata anche «Cappella della Circoncisione» per via di un affresco raffigurante la scena della circoncisione di Gesù, molto rara nelle rappresentazioni. L'affresco al suo interno è passato negli anni in secondo piano a discapito di un grande albero di fico, nato tra le mura della chiesetta, che a sua volta ha portato al crollo della volta. Una situazione che sembrava irrimediabile, visti i danni strutturali che avrebbero potuto portare l'edificio a crollare.

Ma non è stato così

Nell'aprile 2004 la Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali della Puglia lo ha sottoposto a tutela, riconoscendone il particolare interesse artistico. Ma non solo. Nacque il "Comitato per la chiesetta di San Felice", associazione di cittadini di Spongano con l'obiettivo di richiamare l'attenzione sul monumento. 

E la fecero, eccome

I cittadini dell'associazione riuscirono a ritrovare i privati a cui apparteneva la chiesetta, che si resero disponibili alla cessione al demanio pubblico. Da lì, poi i contatti con gli enti locali: la Soprintendenza e il Comune di Surano, nel cui agro il bene ricade ancora oggi. 

Un modello virtuoso 

L'avvio del restauro della chiesetta è un modello virtuoso di collaborazione tra Amministrazione pubblica, Sovrintendenza e enti del terzo settore per preservare una delle tracce della devozione genuina che ha animato per secoli le piccole comunità rurali del Salento. Ora però rimane il restauro dell'affresco, non conteggiato nelle somme investite, insufficienti per il completamento di tutta l'opera. 

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Quotidiano Di Puglia