Omicidio davanti al bancomat: pm chiede la condanna all'ergastolo e a 22 anni per i presunti assassini

Omicidio davanti al bancomat: pm chiede la condanna all'ergastolo e a 22 anni per i presunti assassini
Hanno chiesto perdono in aula, davanti ai famigliari della vittima in lacrime e ai giudici togati e popolari. Hanno ascoltato in aula, dalle celle di sicurezza, l’intera...

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Hanno chiesto perdono in aula, davanti ai famigliari della vittima in lacrime e ai giudici togati e popolari. Hanno ascoltato in aula, dalle celle di sicurezza, l’intera requisitoria al termine della quale il pm della procura di Alex e Alberto Santacatterina ha invocato la pena dell'ergastolo per Paulin Mecaj, 31enne albanese, colui in quale avrebbe aperto il fuoco dopo che la vittima reagì, e 22 anni di carcere per  Andrea Capone, 28 anni, di Lequile. 

Rapina davanti al bancomat

Si tratta dei due autori della rapina davanti a un bancomat di Lequile, degenerata nell’omicidio di Giovanni Caramuscio, ex direttore di banca 69enne di Monteroni, davanti alla moglie mentre effettuavano un normale prelievo. Il pm ha letto in aula le intercettazioni captate in carcere, sostenendo che non vi sia stato alcun pentimento: “gli imputati sono venuti a prendervi in giro, sul perdono ai famigliari” ha rilevato il pm. Da un punto di vista più tecnico ha puntato sulla prevedibilità del delitto anche da parte de complice che non ha materialmente sparato. “Sapeva che il complice aveva una pistola, avevano pianificato di utilizzarla”.

La sentenza della Corte d’Assise (presidente Pietro Baffa a latere Maria Francesca Mariano) è
prevista per la prossima udienza, dopo le arringhe difensive. I difensori degli imputati sono Stefano Prontera, Raffaele Francesco De Carlo e Maria Cristina Brindisino. Le parti civili sono assistite da Stefano Pati.

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Quotidiano Di Puglia