Morto Angiulinu, ultimo oste di Lecce: il ricordo della città

Morto Angiulinu, ultimo oste di Lecce: il ricordo della città
Lecce piange Angiulinu, vera e propria istituzione della città. Il ristoratore nonché proprietario dell'omonima osteria è morto. Gli amici di una vita si...

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Lecce piange Angiulinu, vera e propria istituzione della città. Il ristoratore nonché proprietario dell'omonima osteria è morto. Gli amici di una vita si apprestano a salutare oggi, mentre è in partenza per il suo prossimo viaggio, Angelo Fiorentino, scomparso ieri a Lecce a 86 anni e meglio noto al grande pubblico dei gourmet (non solo locali) come l'Angiulino: custode senza macchia e senza paura della tradizione enogastronomica leccese più spinta quando tutti noialtri eravamo passati - senza vergogna - ai tortellini bolognesi (industriali) con la panna e il prosciutto e alla cotoletta alla milanese. Era il 1976, e tutto ciò che c'era stato prima era da buttare via, non solo in cucina, ma Angiulino, fedele alle sue origini, combatteva dal suo fortino di via Principi di Savoia 24, nel pieno del centro storico di Lecce, la sua battaglia che non era di retroguardia, ma di avanguardia pura. Orecchiette con cacio ricotta, parmigiana di melanzane, salsiccia e municeddhri, i proverbiali pezzetti di cavallo, le cicorie di campagna e le crocchette di patate, il tiramisù e i profiteroles: tutto ciò che già da anni ha ricominciato sensatamente a mandarci in visibilio, quando arriva a tavola, tutto rigorosamente rimasto com'era, negli anni.

I segreti del grande successo

E a prezzi modici: impossibile non attirare frotte di studenti al risparmio e di professori universitari in vena di proletarismi. Un successo rimasto immutato, quello di Angiulino e dell'ultima putea de mieru sopravvissuta all'apocalisse della modernità: un luogo dove anticamente si poteva optare indistintamente per un bicchiere di vino o per una partita a tressette. File per mangiarci ancora oggi, con un bistrot annesso all'osteria iniziale dove Angiulino, nonostante i suoi 86 suonati, ancora gironzolava qualche giorno fa per dare una mano ai figli, alla famiglia impegnata in operazioni culinarie basiche e senza fronzoli, ma tanto gustose, che continuano a fare la gioia dei turisti alla ricerca di emozioni veraci. Angiulino, però, non sarà più il direttore d'orchestra di quest'accoglienza casareccia e tutta leccese: le complicanze di un intervento chirurgico hanno fermato il suo impegno di difensore della tradizione, di paladino della verità di una tavola semplice. I funerali oggi alle 15 nella chiesa di San Massimiliano Kolbe.

 

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Quotidiano Di Puglia