Morte del dj Ciullo, l'esito dell'autopsia: «Fu suicidio». Ma la famiglia insiste: «Ivan è stato ucciso»

Morte del dj Ciullo, l'esito dell'autopsia: «Fu suicidio». Ma la famiglia insiste: «Ivan è stato ucciso»
Potrebbe mettere la parola fine, quanto meno dal punto di vista giudiziario, alla tragica vicenda di Ivan Ciullo l'esito dell'autopsia disposta dalla Procura per fugare...

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Potrebbe mettere la parola fine, quanto meno dal punto di vista giudiziario, alla tragica vicenda di Ivan Ciullo l'esito dell'autopsia disposta dalla Procura per fugare ogni dubbio sulla morte del 31enne dj di Acquarica del Capo, il cui corpo senza vita fu trovato impiccato ad un albero nelle campagne tra Ruffano e Acquarica. Per il professore Francesco Introna e il medico legale Alberto Tortorella non ci sono dubbi: nessun segno sul corpo di Ivan lascerebbe pensare ad altro che non sia un suicidio. «Morte asfittica per impiccamento, del tutto attendibilmente di natura suicidaria».


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Esclusa, dunque, almeno sotto il profilo medico, l'ipotesi di un omicidio. Nessuna traccia di colluttazioni, nessun segno che sul posto potessero essere presenti altre persone. E l'ora della morte - stabilita tra le 19 e le 23 di quel terribile 22 giugno di quattro anni fa - metterebbe fine ai sospetti nei confronti dell'unico indagato che, stando agli esami tecnici svolti nel corso delle indagini, in quel lasso di tempo era lontano, a Taviano.

Ora tutto torna sul tavolo del sostituto procuratore Maria Vallefuoco. Il fascicolo aperto contesta all'unico indagato il reato di istigazione al suicidio. Ma i risultati dell'esame autoptico dicono il contrario. Dicono che, per quanto possa essere inaccettabile per la famiglia, Ivan si sarebbe suicidato. Ecco perché l'inchiesta potrebbe concludersi nuovamente con un nulla di fatto. L'indagine sulla morte di dj Navi (nome d'arte di Ivan Ciullo) ha infatti avuto un iter travagliato. Per ben due volte il pubblico ministero Carmen Ruggiero ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l'archiviazione. Dopo nuovi dettagli scoperti dalla famiglia, il pm Vallefuoco ha riaperto le indagini, disponendo la riesumazione del cadavere e l'autopsia.


La famiglia del ragazzo, tuttavia, non si arrende. E, attraverso l'avvocato Paolo Maci, dice che farà di tutto per arrivare alla verità. Una verità che per loro è stata sempre una sola: Ivan sarebbe stato ucciso. A dimostrarlo, una perizia di parte che evidenzierebbe numerose incongruenze nelle indagini. Ma l'autopsia, ora, parla chiaro. E potrebbe rappresentare un vero e proprio macigno sull'inchiesta. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia