Quasi diecimila tonnellate di metallo conferite abusivamente. E per questo 75 persone finiscono a processo insieme alla srl che ha ricevuto e smaltito il materiale:...
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L'azienda e gli altri imputati hanno ricevuto nelle scorse ore il decreto di citazione diretta a giudizio firmato dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Valeria Farina Valaori, al termine dell'inchiesta condotta insieme alla Guardia di finanza. Sul banco degli imputati, dunque, anche una ditta specializzata nel recupero di residui industriali e rottami metallici, oltre che nell'attività di autodemolizione. Si tratta della Società Recuperi Romano srl con sede a Surano, che, secondo l'accusa, dal primo settembre 2015 al 22 marzo 2018, ha ricevuto e smaltito 9.710 tonnellate di metallo per un prezzo di acquisto che sfiora la somma di 2 milioni e 430mila euro. La società, regolarmente iscritta all'Albo nazionale dei gestori ambientali, è chiamata a rispondere in giudizio per la violazione del decreto legislativo 231 del 2001, ovvero perché gli eventuali reati sarebbero stati commessi nell'interesse e a vantaggio della stessa azienda.
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Secondo le conclusioni della Procura, la Recuperi Romano nell'arco di quasi trenta mesi ha acquistato materiali e rottami metallici da chi era sprovvisto dell'apposita autorizzazione: si tratta di 75 conferitori (per quattro di loro è intervenuta la prescrizione) che avrebbero agito in maniera abusiva e violando quindi le norme del Codice dell'ambiente. Sono tutti titolari (o esercenti di fatto) di ditte individuali: per loro l'accusa è di attività di gestione di rifiuti non autorizzata. E cioè di aver effettuato operazioni di raccolta, trasporto e commercializzazione di rottami metallici senza però essere iscritti all'Albo dei gestori ambientali.
Dovranno invece rispondere di concorso nel reato gli amministratori e i collaboratori della Società Recuperi Romano srl: l'attuale amministratore unico, Antonio Romano, il suo predecessore, Roberto Romano, in carica fino al dicembre 2017, nonché i dipendenti Eros Verardo e Maria Doris Rizzo.
La prima udienza è fissata per il prossimo 2 aprile: i 75 imputati, insieme ai rappresentanti della srl, dovranno comparire davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Lecce in composizione monocratica. E prima dell'apertura del dibattimento, potranno presentare richieste di giudizio abbreviato o di patteggiamento. In quella sede, inoltre, il comune di Surano potrà eventualmente decidere di costituirsi parte civile. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia