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Non solo l’aumento dell’Irpef, compreso tra 52 euro a 1.006 euro a seconda delle fasce di reddito, con cui i leccesi con redditi superi a 28mila euro dovranno fare i conti almeno sino al 2029. Ma tariffe al rialzo anche per la mensa e il trasporto scolastico, i servizi cimiteriali e gli impianti sportivi. Rette che in alcuni casi potrebbero aumentare già da settembre. L’amministrazione comunale di Lecce guidata da Carlo Salvemini si prepara a portare in Consiglio per l’approvazione definitiva il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale studiato per il recupero del disavanzo economico.
I dettagli
I dettagli della rimodulazione, resa possibile dal Patto con il Governo che il Comune ha sottoscritto nel dicembre 2022, sono tornati sotto i riflettori della commissione Bilancio a Palazzo Carafa nella mattinata di ieri. Ed entro la fine del mese il documento economico arriverà in Consiglio per l’approvazione definitiva, con un pacchetto di rimodulazioni al rialzo di alcune tariffe.
Il conto complessivo
Un conto complessivo annuale da 226mila euro, utile a ripianare un buco nei conti che nel 2019 superava i 104 milioni di euro, che si articola su più fronti.
Il trasporto scolastico
Saranno, poi, rimodulate le tariffe per il servizio di trasporto scolastico, che oggi pesa sulle casse comunali per una spesa di 720mila euro a fronte di entrate complessive, tra famiglie e contributi statali e regionali, di 59mila euro: saranno approvate nuove soglie di esenzione parziale per le famiglie con Isee superiore a 7.500 euro e azioni per l’aumento dell’utenza con nuovi percorsi dei bus. Prevista anche una rimodulazione più stringente della concessione gratuita dei teatri cittadini: già a partire da quest’anno potrebbe essere eliminata dal regolamento che risale al 2018, infatti, la possibilità per le scuole di organizzare manifestazioni al prezzo agevolato del 50%. Aggiornamento delle tariffe previsto, infine, anche per i servizi cimiteriali (l’ultimo regolamento risale al 2001), con l’obiettivo, però, di tenere basso il costo delle inumazioni. Saranno ritoccate al rialzo in misura del 50% già dal prossimo settembre, infine, anche le tariffe per gli impianti sportivi.Dunque aumenti. «Ma non c’è nessuna stangata. Abbiamo circa 226mila euro all’anno di aumento dei proventi dei servizi a domanda individuale. Procediamo ad adeguare tariffe che in alcuni casi risalgono a 23 anni fa e che non sono assolutamente allineate con i tempi» aveva fatto sapere nei mesi scorsi Salvemini.
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