Notte di Halloween indimenticabile per una quattordicenne che ha voluto sfidare i limite ed è finita in pronto soccorso in coma etilico. Non è stato allertato il...
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Le analisi del sangue hanno poi certificato un tasso alcolemico cinque volte superiore al limite massimo fissato dalla legge che è di 0,50. Ci sono volute quattro ore perché riaprisse gli occhi e, purtroppo, siamo a una storia di ordinaria/straordinaria trasgressione di un minorenne. Pronto soccorso e 118 sanno bene quali sono gli orari e le ricorrenze più a rischio, ma nonostante il battage i ragazzini e le ragazzine cedono al fascino del frutto proibito senza pensare ai danni e alle conseguenze.
«C’è stato questo grave episodio – conferma Silvano Fracella, direttore del pronto soccorso del Fazzi – che si è verificato il 31 ottobre. Nella notte hanno portato questa ragazzina in coma etilico e con un tasso alcolemico di 2,80 per cui abbiamo dovuto fare una serie di trattamenti, compresa la somministrazione di Metadoxil, un medicinale che riduce i livelli di alcool nel sangue. Questa volta è andata bene, ma i giovani devono capire i rischi che corrono. Quando si esagera si può andare in coma etilico, ma c’è anche la necrosi epatica acuta che porta al trapianto del fegato. Chi esagera corre rischi mortali e le donne metabolizzano meno degli uomini l’alcol».
Quello dei rischi legati a comportamenti inappropriati è un tema che Fracella richiama costantemente e avverte: «L’alcol è dannoso per l’organismo, basti pensare che la maggior parte delle cirrosi epatiche sono legate al consumo di alcol. Il consumo abituale, anche di piccole dosi, procura danni a lungo termine al fegato. La capacità del fegato di metabolizzare alcol ha dei limiti. Sono 15 anni che vado nelle scuole per spiegare i rischi legati all’alterazione psico-fisico. I ragazzi non sanno che con una birretta o un cocktail o un bicchiere di vino si raggiunge già lo 0,22 di tasso alcolemico nel sangue e se la dose è raddoppiata si arrivare alla soglia limite. Ai ragazzi ripeto sempre che già con la soglia consentita il rischio di avere un incidente è tre volte maggiore rispetto a chi si mette alla guida senza aver bevuto. Purtroppo i giovani bevono perché l’alcol ti fa percepire meno il pericolo, ti rende euforico, ti fa vincere la timidezza e rompe i freni inibitori. Poi c’è anche il senso di onnipotenza caratteristico della giovane età che li porta a credere che possano padroneggiare qualsiasi cosa».
E Maurizio Scardia, direttore della centrale operativa del 118, racconta cosa accade nelle “feste comandate”: «La vigilia di Natale, quella di Capodanno ancor di più, la notte di San Lorenzo, Ferragosto, Halloween, tutti i weekend di luglio e agosto, la Notte della Taranta, le feste private: in tutte queste circostanze noi siamo in prima linea per fronteggiare il problema del coma etilico e dell’ubriachezza molesta. Nei weekend estivi abbiamo almeno una decina di coma etilici che dobbiamo affrontare. Per la Notte della Taranta, negli ultimi due anni, abbiamo trattato 40/45 casi, ma in precedenza abbiamo avuto punte di circa 60 casi. I controlli più serrati per le misure antiterrorismo hanno avuto agito anche da misura di contenimento del consumo eccessivo di alcol». E questa è una buona notizia, ma c’è anche un rovescio della medaglia: «Per noi è più difficile gestire un ubriaco che una patologia grave – rende noto Scardia – sono persone che si controllano a fatica per cui ci vuole tempo e pazienza. Quando sono particolarmente scalmanati avvertiamo le forze dell’ordine, ma anche loro ci chiamano per sedare gli ubriachi molesti».
E non basta. «La gestione degli ubriachi è un problema, in tutta Italia, come pure i trattamenti sanitari obbligatori che impegnano l’ambulanza anche per tre, quattro ore. Accade che mentre si gestisce un Tso o un ubriaco ci chiamino per un infarto o per un ictus e l’ambulanza è occupata. Le ambulanze del 118 sono quelle e se ne tolgo una, per molto tempo, indebolisco la rete». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia