Durante la crisi non ha licenziato o tagliato i salari, ma ha semplicemente investito e, oggi, è diventata la numero uno. Cuore pulsante dell’indotto Fca nel Salento,...
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Il paradosso è tale da frenare le ambizioni territoriali, ma, almeno in parte, anche quelle aziendali tutte protese all’ulteriore consolidamento di un business interamente realizzato in loco che, fin qui, ha prodotto effetti visibili anche dal punto di vista materiale. Due stabilimenti nell’area nord della zona industriale di Lecce-Surbo, per complessivi 35mila metri quadri, distanti poco l’uno dall’altro, a pochi passi da Cnh. Coperta e non coperta, la superficie aziendale misura in tutto 135mila quadri. Oltre 340 sono i dipendenti. Un ufficio anche a Torino e uno stabilimento da poco aperto anche ad Atessa, vicino a Val di Sangro, dove si produce il Ducato, che, però, per ora fa da deposito. Da tre anni Lasim riceve il premio “Industria Felix” come “regina” di Puglia e, solo qualche giorno fa, il settimanale “L’Economia” del Corriere della Sera l’ha inserita nella top ten del made in Italy per rating (“A”) e al 53esimo posto fra le migliori 500 aziende italiane (scelte su una base di 15mila imprese), con un fatturato pari a 80,4 milioni di euro.
Ma se bastassero i numeri avremmo già finito di raccontare questa storia di successo.
Tutto è pensato per aumentare l’efficienza produttiva. E, applicato, da quattro anni, all’obiettivo contribuisce il Word Class Manifacturing attraverso l’eliminazione di tutti gli sprechi produttivi. Nello stabilimento “1”, quello originario, con 150 operai, le regole non cambiano. I macchinari sono meno nuovi e il processo di produzione «è un po’ più lento, perché qui ci sono le presse tradizionali robotizzate, occorrono più passaggi per realizzare il prodotto finito», spiega Enrico Rolli, responsabile di produzione dello stabilimento, che poi indica l’attrezzeria, il luogo in cui gli stampi che hanno anomalie vengono ripristinati.
«In questa azienda tutti lavoriamo ognuno per l’altro con obiettivo di crescere insieme. Io – racconta Giovanni Ricchiuto, in Lasim da 44 anni e oggi responsabile vendite - sono nato qui. Lasim è una scommessa vinta. All’inizio abbiamo arrancato un po’ poi non ci siamo più fermati e ci stiamo attrezzando, guardando anche ad altri segmenti produttivi, per affrontare ogni eventuale difficoltà che il futuro vorrà riservarci». Fedele lo ringrazia e parla con entusiasmo del lavoro di tutti i suoi operai. Poi si avvia all’uscita e quando vede passare un operaio in divisa con scopa e paletta, si ferma e dice: «Vedete, è esattamente questo l’atteggiamento delle persone di questa fabbrica. Ognuno ne ha cura come fosse la propria casa».
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Quotidiano Di Puglia