No alla vendita di uova pasquali all’interno degli ospedali salentini. L’imperativo, anche quest’anno, è arrivato dalla direzione generale della Asl di...
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«Il divieto della vendita a scopo di beneficenza imposto dalla Asl di Lecce – spiega Cristina Petrelli, presidente di “Ail-Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma” – è un caso unico in Italia. L’assurdo è che questa disposizione non ha effetti su chi vende abusivamente negli ospedali e continua tranquillamente a farlo, ma danneggia solo le associazioni che si impegnano ogni giorno per i reparti. Noi abbiamo chiesto sin da gennaio un incontro con il direttore generale per un confronto sulle forme di collaborazione, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta e anche il diniego alla vendita di beneficenza è arrivato indirettamente attraverso la comunicazione fatta ai direttori degli ospedali».
Antonio Giammarruto, presidente dell’associazione “Per un sorriso in più”, non ha dubbi: «Se c’è un divieto deve valere per tutti, ma non reputo che sia una regola giusta perché non importuniamo nessuno e non facciamo pressioni per l’acquisto. C’è una forte contraddizione: le associazioni si impegnano, ma la Asl pare non curarsene».
E pollice verso, nei confronti della direzione generale della Asl, anche da Silvio Laterza presidente “Associazione salentina Angela Serra”: «Questa forma di raccolta fondi è importante. Noi rispettiamo le regole imposte dalla Asl, ma ci sembra esagerato che la direzione generale impedisca una raccolta fondi che è destinata ai reparti». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia