«Il Pronto soccorso del Vito Fazzi di Lecce allo stremo con colleghi provati da turni massacranti e pazienti per ore sulle lettighe». A denunciare la situazione il...
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«Il divario fra i roboanti annunci del nostro presidente-assessore alla Sanità e la realtà delle condizioni nelle quali i nostri medici, infermieri e operatori sanitari sono costretti a lavorare è abnorme. Mentre aspettavo il mio turno, accudendo personalmente il mio parente - racconta Manca - , ho visto: colleghi provati da turni di lavoro massacrati, diversi operatori del 118 in fila all’ingresso in attesa che i medici del pronto soccorso, già oberati all’inverosimile di lavoro, prestassero assistenza, alcuni pazienti, su quelle lettighe, sono rimasti così per ore, in una stanza quattro barelle di pazienti in barba a tutti i distanziometri, misure di sicurezza… mi sono anche chiesto fra me e me: ma come imponiamo la sanificazione per ogni cliente ai parrucchieri-barbieri ed estetisti e qui come la fanno?».
Parla di sanità allo sgremo, il consigliere, con operatori al lavoro a cuo non è stato fatto «neppure un tampone per la loro sicurezza, ma anche per la sicurezza di coloro che arrivano al Pronto soccorso con problematiche diverse e potrebbero ritrovarsi contagiati dal Covid. Il tutto mentre il Dipartimento per l’Emergenza, il DEA, è avvolto da un eterno mistero sul suo funzionamento. Mi chiedo - conclude il consigliere - : ma il presidente-assessore alla Sanità, Emiliano, è a conoscenza di ciò che si sta verificando all’ospedale di Lecce o è troppo impegnato ad andare in TV?». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia