«E’ stato un gesto spontaneo calciare fuori la palla. Ho pensato fosse più importante soccorrere l’avversario che segnare un gol». Tra sorpresa,...
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«L’azione in campo è stata fulminea – racconta Pighin. Vincevamo due a zero, ed intorno all’ottantesimo minuto mi è capitata l’opportunità di andare a rete, in un match importantissimo per la classifica della squadra. Lanciato in porta, nell’uno contro uno con il mio marcatore – ricorda l’attaccante autore sinora di 12 gol in stagione, tra campionato e coppa - ho visto che nel dribbling il mio avversario ha poggiato male la gamba sul terreno e il ginocchio probabilmente ha ceduto. Il ragazzo, appena 19enne, preso da paura e dolore ha urlato immediatamente, ed io istintivamente senza pensare all’opportunità che avevo davanti, ho calciato fuori il pallone per permettere ai sanitari del Soleto di entrare in campo e soccorrere il loro calciatore. Per fortuna per il giovane difensore, nessun infortunio serio, e dopo qualche minuto di cure ha potuto riprendere la gara».
Un gesto che non è passato inosservato in campo e sugli spalti. «Ho sempre creduto che fare del bene nella vita, ripaghi. Il fair play nello sport è uno dei principi fondamentali, da tutelare e mettere in pratica costantemente – prosegue bomber Pighin. E anche in questa circostanza non mi sono sottratto. Certo non mi aspettavo tutto questo clamore. I complimenti in campo sono stati immediati da compagni e avversari e ammetto che fanno piacere. Noi calciatori più esperti – sottolinea l’argentino - anche nei dilettanti dobbiamo sempre dare il buon esempio». La punta dal fisico possente venuta da lontano, che si ispira alla gesta sportive di Batistuta e Riquelme, in Italia da 10 anni e un passato da professionista con il Venezia calcio, da agosto scorso a Melendugno ingaggiato dal direttore sportivo Diego Margiotta dopo un lungo girovagare nei tornei di Eccellenza e Promozione con le casacche delle formazioni pugliesi di Sogliano, Otranto, Fasano e Maglie, vive l’attuale momento di “celebrità” con semplicità e allegria. «Tutta questa attenzione nei mie confronti è gratificante. La società è contentissima del mio gesto e i compagni di squadra ora ci scherzano anche su. Mi dicono che sono più bravo a mandarla fuori che metterla in rete, ma la sana ironia fa parte del gioco e sono orgoglio di quanto fatto. Il fair play viene prima di tutto – chiosa l’attaccante - ed io sono pronto a rifarlo».
L’encomiabile comportamento del 25enne Sebastian Pablo Pighin, oltre a riportare alla mente il fair play di Paolo Di Canio in una gara di Premier League di qualche anno fa, rapidamente ha preso piede anche sui social, con i complimenti postati dai dirigenti della società sportiva del Soleto. «Complimenti al calciatore Pighin per la grande sportività dimostrata – ha commentato Marco Durante. Siamo felici di aver assistito a questo gesto che oltre a dare lustro alla persona fa comprendere che il calcio oltre ad essere agonismo e divertimento per chi lo pratica, ha anche una funzione educativa per tutti gli sportivi». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia