«Sappiamo che navighi su siti pornografici e abbiamo anche rubato alcune tue foto private compromettenti: pagaci o lo faremo sapere a tutti». È più o...
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I furbetti, con una conoscenza non superficiale dell'informatica, hanno congegnato per bene la truffa: i destinatari ricevono sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che apparentemente è stato inviato dal proprio account. Aperta la lettera, si trovano davanti a contenuti minacciosi. Gli haker infatti informano il destinatario di aver installato a sua insaputa, sul suo pc, un virus del tipo trojan, che consente cioè l'accesso remoto a file e cartelle. La mail ingannevole prosegue attribuendo alla persona destinataria del messaggio una presunta navigazione su siti hot per adulti oppure la produzione di materiale pornografico o pedopornografico. E qui scatta la trappola: i truffatori sostengono di aver acquisito, proprio grazie all'accesso remoto, tutti i dati sensibili del destinatario del messaggio, compresi presunti contenuti riconducibili ad attività sessuali private.
A questo punto parte la vera e propria minaccia: i contenuti hot trovati sul computer saranno inoltrati a parenti, amici e conoscenti a meno che la vittima non sia disposta a pagare in BitCoin o con un'altra criptovaluta entro breve tempo. Le richieste variano da cento a 500 euro, a seconda dei casi. All'interno della mail è presente anche un link attraverso il quale è possibile corrispondere il pagamento a fronte del quale gli haker promettono la cancellazione dei contenuti compromettenti.
Finora sono una cinquantina i cittadini, sia di Lecce che della provincia, che hanno segnalato questo tentativo di truffa e di estorsione alla Polizia Postale, ma si presume che siano centinaia le persone che hanno ricevuto la mail. E, sebbene ancora nessuno abbia sporto denuncia, il pericolo è che qualcuno si sia lasciato convincere e abbia pagato, preferendo poi non denunciare per pudore o vergogna. Anche perché il messaggio è scritto in modo da mettere fretta al destinatario che, ansioso di non incappare in spiacevoli e imbarazzanti conseguenze, può farsi prendere dal panico e non valuta con obiettività la situazione.
Su queste e-mail sospette ora indagano gli agenti della Polizia Postale di Lecce, da cui arrivano alcune raccomandazioni per evitare di rimanere vittime dei truffatori. Intanto, è indispensabile installare e mantenere aggiornati software di sicurezza come antimalware e antivirus; modificare periodicamente le proprie credenziali di accesso con particolare riguardo all'account radice dei nostri servizi (la mail con cui ci registriamo e che solitamente associamo ai nostri dispositivi); si consiglia l'attivazione dell'autenticazione in due fattori. Mai cliccare su link presenti all'interno di tali mail e mai effettuare i pagamenti richiesti. Nel dubbio, contattare le forze di polizia.
V.Bla. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia