Estorsioni dopo la visita a siti pornografici: «Paga o tutti sapranno cosa fai»

Estorsioni dopo la visita a siti pornografici: «Paga o tutti sapranno cosa fai»
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Giovedì 20 Settembre 2018, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 15:28
«Sappiamo che navighi su siti pornografici e abbiamo anche rubato alcune tue foto private compromettenti: pagaci o lo faremo sapere a tutti». È più o meno questo il tenore dell'e-mail che decine e decine di leccesi hanno ricevuto negli ultimi giorni nella propria casella di posta elettronica. Una cinquantina di destinatari ha contattato, allarmata, la Polizia Postale del capoluogo, facendo scattare l'allarme sulla truffa con annessa estorsione che viaggia sul web.
I furbetti, con una conoscenza non superficiale dell'informatica, hanno congegnato per bene la truffa: i destinatari ricevono sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che apparentemente è stato inviato dal proprio account. Aperta la lettera, si trovano davanti a contenuti minacciosi. Gli haker infatti informano il destinatario di aver installato a sua insaputa, sul suo pc, un virus del tipo trojan, che consente cioè l'accesso remoto a file e cartelle. La mail ingannevole prosegue attribuendo alla persona destinataria del messaggio una presunta navigazione su siti hot per adulti oppure la produzione di materiale pornografico o pedopornografico. E qui scatta la trappola: i truffatori sostengono di aver acquisito, proprio grazie all'accesso remoto, tutti i dati sensibili del destinatario del messaggio, compresi presunti contenuti riconducibili ad attività sessuali private.
A questo punto parte la vera e propria minaccia: i contenuti hot trovati sul computer saranno inoltrati a parenti, amici e conoscenti a meno che la vittima non sia disposta a pagare in BitCoin o con un'altra criptovaluta entro breve tempo. Le richieste variano da cento a 500 euro, a seconda dei casi. All'interno della mail è presente anche un link attraverso il quale è possibile corrispondere il pagamento a fronte del quale gli haker promettono la cancellazione dei contenuti compromettenti.
Finora sono una cinquantina i cittadini, sia di Lecce che della provincia, che hanno segnalato questo tentativo di truffa e di estorsione alla Polizia Postale, ma si presume che siano centinaia le persone che hanno ricevuto la mail. E, sebbene ancora nessuno abbia sporto denuncia, il pericolo è che qualcuno si sia lasciato convincere e abbia pagato, preferendo poi non denunciare per pudore o vergogna. Anche perché il messaggio è scritto in modo da mettere fretta al destinatario che, ansioso di non incappare in spiacevoli e imbarazzanti conseguenze, può farsi prendere dal panico e non valuta con obiettività la situazione.
Su queste e-mail sospette ora indagano gli agenti della Polizia Postale di Lecce, da cui arrivano alcune raccomandazioni per evitare di rimanere vittime dei truffatori. Intanto, è indispensabile installare e mantenere aggiornati software di sicurezza come antimalware e antivirus; modificare periodicamente le proprie credenziali di accesso con particolare riguardo all'account radice dei nostri servizi (la mail con cui ci registriamo e che solitamente associamo ai nostri dispositivi); si consiglia l'attivazione dell'autenticazione in due fattori. Mai cliccare su link presenti all'interno di tali mail e mai effettuare i pagamenti richiesti. Nel dubbio, contattare le forze di polizia.
V.Bla.
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