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Si sarebbe invaghita, come può esserlo una bambina di 11 anni, del suo istruttore della palestra. E sarebbe stata indotta a inviargli foto e video pornografici, ritraenti atti di autoerotismo sollecitati sempre da quell'uomo tanto più grande di lei: c'è tutto questo nella denuncia presentata dall'avvocato Laura Minosi per conto della famiglia della 11enne contro l'istruttore, che prendeva anche la bambina da scuola riaccompagnadola a casa, dai nonni.
Il fascicolo di indagine è stato coordinato dall'ex pm Stefania Mininni, oggi in servizio presso la Procura dei Minori di Lecce.
I fatti denunciati: la bambina, già dallo scorso agosto, sarebbe stata sollecitata a inviare foto e video hot via WhatsApp. E lo avrebbe fatto fino a quando la madre non ha colto che quel rapporto, che avrebbe dovuto essere improntato a tutt'altro, si era trasformato in un pericolo. Così nottetempo la donna ha prelevato ed esaminato il cellulare della figlia, trovando le prove di quel legame. Si è quindi rivolta all'avvocato Minosi e ha deciso di sporgere querela. Ora, dopo la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, la parola passerà ai giudici, il 14 marzo.
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