Welfare aziendale, i benefit anche meglio degli aumenti retributivi

Tra i lavoratori che beneficiano di welfare aziendale l’84,3% vorrebbe che fosse potenziato, mentre tra coloro che non ne beneficiano l’83,8% vorrebbe fosse introdotto nella propria azienda.

Welfare aziendale, i benefit anche meglio degli aumenti retributivi
Dichiara di sapere cosa sia il welfare aziendale l’81,8% degli occupati, in particolare il 32,7% in modo preciso e il 49,1% per grandi linee, mentre solo il 18,2% dichiara...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Dichiara di sapere cosa sia il welfare aziendale l’81,8% degli occupati, in particolare il 32,7% in modo preciso e il 49,1% per grandi linee, mentre solo il 18,2% dichiara di non sapere cosa sia.

Se nel 2018 solo il 19,6% conosceva bene questo strumento, ora la percentuale è cresciuta del 67%. È uno dei dati emersi dal settimo Rapporto Censis-Eudaimon (giunto alla settima edizione) sul welfare aziendale.
«Conoscenza e apprezzamento sono segnali incoraggianti, sintomi di un fenomeno in costante diffusione e ormai consolidato, soprattutto come conseguenza di esigenze socio-politiche negli ultimi anni – spiega Alberto Perfumo, fondatore e amministratore delegato di Eudaimon – Ciò che senza dubbio emerge dal Rapporto, è la necessità di un salto culturale del welfare aziendale, per cogliere le sfide del momento e per rispondere efficacemente ai bisogni di aziende e lavoratori. Le prime si trovano a fare i conti con un mercato del lavoro sempre più competitivo ma con sempre meno mezzi per giocare la partita dell’attraction e della retention. I secondi, disaffezionati al lavoro, esprimono una domanda di ascolto, riconoscimento e attenzione al proprio benessere».
Tra i lavoratori che beneficiano di welfare aziendale l’84,3% vorrebbe che fosse potenziato, mentre tra coloro che non ne beneficiano l’83,8% vorrebbe fosse introdotto nella propria azienda. L’apprezzamento arriva al punto che il 79,5% degli occupati vedrebbe con favore un aumento retributivo sotto forma di una o più prestazioni di welfare.


I lavoratori guardano anche alla sua evoluzione e l’89,2% degli occupati vorrebbe la personalizzazione del welfare aziendale, con offerte modulate sulle singole esigenze di ciascuno. Ma non è tutto: il 72,4% apprezzerebbe un consulente di welfare che li supportasse nell’affrontare eventuali problemi con la sanità, la previdenza, la scuola dei figli, ecc. Un altro desiderio riguarda la semplificazione: il 79,3% vorrebbe che i servizi di welfare aziendale fossero accessibili e gestibili tramite app su smartphone perché ne faciliterebbe l’utilizzo. Infine, i lavoratori sono sempre più disaffezionati al lavoro, chiedono di essere ascoltati (89%) e reclamano più attenzione alla qualità della loro vita (61%). Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia