Un libro fotografico svela un segreto antico che mette insieme la contemporaneità dell'Ilva e le credenze popolari radicate nel Tarantino, ma anche la forza ancestrale...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
In un’area segnata da forte inquinamento, antropizzazione selvaggia e abusiva, questo breve corso d’acqua è una vertigine dello sguardo. Una visione che restituisce, immediata e straordinaria, l’aspra contrapposizione tra il grande cancro delle industrie e questa piccola oasi verde e azzurra.
Ma vegetazione lussureggiante, colori accesi, fauna selvatica e un fiume dalla portata rigogliosa sono solo una parte dell’incanto di questo luogo. Il fascino del Tara risiede in un'ulteriore, insospettabile aspetto: quello della fede.
Ogni primo settembre, alle prime luci dell’alba, in questo angolo nascosto di Puglia si raccoglie alla spicciolata la gente per dar vita a una preghiera collettiva. Qualche passo più in là, qualche minuto più in là, un cespuglio riporta ai segni di quel cancro nero che tutta l’Europa conosce. Ma questa gente pare vivere un sogno che si ripete annualmente, nel quale fa bene lasciarsi cullare.
Il lavoro è stato realizzato dal colettivo DAV, composto da tre fotografi pugliesi – Dalila Ditroilo, Antonio Maria Fantetti e Vito Bellino – che insieme hanno dato vita a una narrazione documentaria destinata a sfociare, a settembre, nel libro Tara: il fiume dei miracoli curato e distribuito da Der*Lab, acronimo di Doll’s Eye Reflex Laboratory. Un piccolo gioiello insomma, già disponibile in pre acquisto: www.dollseyereflex.org/shop
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia