Svastiche e insulti antisemiti durante la presentazione del libro sulla Shoah: «Ebrei ai forni»

Svastiche e insulti antisemiti durante la presentazione del libro sulla Shoah: «Ebrei ai forni»
«Vi bruceremo tutti», «Ebrei ai forni»: sono solo alcune delle frasi urlate da un gruppo di esaltati neonazisti che hanno fatto “irruzione”...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Vi bruceremo tutti», «Ebrei ai forni»: sono solo alcune delle frasi urlate da un gruppo di esaltati neonazisti che hanno fatto “irruzione” nella diretta streaming su Zoom della presentazione del libro di Lia Tagliacozzo, “La generazione del deserto”. Volendo chiudere entrambi gli occhi, si potrebbe pensare a una bravata. Ma apriamoli, invece, gli occhi e la mente: Tagliacozzo è figlia di due ebrei, che durante le persecuzioni razziali nel nostro Paese erano bambini. Nel libro edito da Manni, la scrittrice ne racconta la storia, riannodando insieme ai destini dei suoi genitori la memoria di un Paese così dolorosamente diviso, quando si tratta di fare i conti con un passato di razzismo, discriminazioni e violenze: il passato fascista. 

Ieri, durante la presentazione del libro organizzata dall'Istituto storico della Resistenza di Torino, la scrittrice è stata interrotta da un gruppo neonazi, che si è introdotto nella discussione e, oltre agli insulti e alle minacce verbali, ha proiettato immagini di svastiche e di Hitler. La vicenda ha fatto il giro del web grazie al post scritto dalla figlia di Lia Tagliacozzo, Sara De Benedictis, condiviso da migliaia di utenti. 

Alla fine del mese, il 27 gennaio, sarà celebrata ancora una volta la Giornata della memoria. Cinque giorni fa,  il 7 gennaio, in barba all'obbligo di indossare la mascherina e mantenere il distanziamento, numerosi militanti di estrema destra si sono radunati in via Acca Larentia a Roma, con le braccia tese nel saluto romano per il quarantesimo anniversario dalla morte di Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta. Episodi che dovrebbero servire a capire quanto coltivare la memoria non sia un inutile esercizio retorico, da piegare a questa o quella ideologia, ma un dovere civile di ciascun cittadino. Oggi come ieri. 

 

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia