Giochi olimpici di Tokyo, il Consiglio dei ministri approva il decreto sull'autonomia del Coni: salvi inno e bandiera

Giochi olimpici di Tokyo, il Consiglio dei ministri approva il decreto sull'autonomia del Coni: salvi inno e bandiera
Prima di salire al Colle per dimettersi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presieduto un Consiglio dei ministri durante il quale è stato approvato il...

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Prima di salire al Colle per dimettersi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presieduto un Consiglio dei ministri durante il quale è stato approvato il decreto per l’autonomia del Coni: è stata dunque scongiurata l'ipotesi di un'Olimpiade senza inno e bandiera italiani, come sarebbe di certo accaduto se tale provvedimento non fosse stato approvato Il Comitato olimpico italiano, infatti, sarebbe stato sanzionato dal Cio per via di una legge varata durante il governo gialloverde che avrebbe privato il Coni della sua autonomia, legge alla quale nemmeno la successiva maggioranza giallorossa, con il ministro Vincenzo Spadafora, ha saputo mettere riparo, fino a oggi.

Il rischio di un'Italia senza le proprie insegne ai Giochi olimpici era concreto: la riunione del Comitato olimpico internazionale è prevista per domani. Il nodo della riforma del Coni, infatti, andava sciolto subito per l'organismo mondiale dello sport, che ha più volte puntato l'indice contro l'intrusione del mondo della politica decisa ai tempi del governo Conte I dall'allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Una discussione che è poi proseguita anche con il Conte II e l'attuale ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, ma senza portare - come evidenziato - a risolvere la questione, tanto da far pensare ad una decisione drastica che avrebbe coinvolto gli azzurri qualificati per la manifestazione a 5 cerchi in programma a Tokyo quest'estate (la cerimonia inaugurale è prevista il 23 luglio) dopo il rinvio dello scorso anno a causa della pandemia da Covid 19.

Tra questi atleti (ad oggi, circa 200) figurano anche sportivi della provincia di Brindisi che hanno conquistato il diritto a gareggiare alla manifestazione ma ora con il serio rischio di prendervi parte come indipendenti. Uno di questi è Vito Dell'Aquila, giovane mesagnese (classe 2000) che ha staccato il pass per i -55 chilogrammi di taekwondo dopo la trafila nei Grand Prix di qualificazione olimpica. «Spero che nelle prossime 24 ore- è stato ieri il commento dello sportivo cresciuto nella New Marzial Mesagne - si riesca a porre rimedio a questo provvedimento, perché gareggiare sotto la bandiera italiana è tutta un'altra storia. Mi piacerebbe partecipare alla cerimonia di apertura - ha aggiunto - con la bandiera che sventola, avere un team della mia nazione con cui interagire». 


Altro atleta del territorio che si è riuscito a qualificarsi per le Olimpiadi è stato il carovignese Paolo Monna, anche lui giovane atleta (24 anni) del Gruppo sportivo Carabinieri che ha centrato il pass nel tiro a segno (specialità pistola 10 metri). Monna, infatti, a marzo del 2020 a Wroclaw (Polonia) ha conquistato la medaglia d'argento ai campionati europei di specialità arrivando di poco dietro al primo classificato (il russo Chernousov): podio continentale che gli è valso il diritto di partecipare anche alle Olimpiadi.


Tutto questo mentre resta l'incognita sulla situazione sanitaria, anche se il Comitato olimpico internazionale ha recentemente smentito l'ipotesi di un ulteriore rinvio o cancellazione dell'evento. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia