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Il Tar dice sì alla riconversione a gas per la centrale di Brindisi respingendo così il ricorso presentato dagli ambientalisti (Wwf e ClientEarth). È legittimo il decreto con il quale il ministero dell'Ambiente nel gennaio scorso ha espresso Valutazione di Impatto Ambientale positiva sul progetto di Enel Produzione di sostituzione delle unità a carbone esistenti con nuove unità a gas per la Centrale Termoelettrica "Federico II" di Brindisi. L'ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto da Wwf Italia e ClientEarth.
La dismissione entro il 2025
Il progetto contestato trova la sua origine nell'imposta cessazione definitiva dell'utilizzo del carbone per la produzione di energia elettrica (cd.
Il Tar, premettendo come «nel corso della procedura di Via le conseguenze derivanti dal phase out del carbone sono state tenute ben presenti sia nello studio di impatto ambientale che negli atti adottati dalle competenti autorità», hanno ritenuto che «dalla lettura degli atti emerge che gli scenari di progetto prospettano una significativa riduzione delle emissioni» e che risulta che «il complessivo impatto del progetto sulla qualità dell'aria è sostanzialmente trascurabile». Ecco che allo secondo i giudici «non può dirsi che la valutazione dell'I.S.S. sia manifestamente erronea o irragionevole, essendo presumibile che dall'attuazione dell'intervento derivi un miglioramento dello stato di salute della popolazione interessata».
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